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10:29 martedì 24 giugno 2025
Sally Rooney si è schierata a difesa di Palestine Action, un’organizzazione non violenta accusata di terrorismo dal governo inglese «Davanti a uno Stato che sostiene un genocidio, cosa dovrebbero fare le persone per bene?», ha scritto sul Guardian, condannando la decisione del governo inglese.
La nuova arma di propaganda preferita dell’Iran sono i Lego In particolare, cartoni animati che riprendono l'estetica Lego in cui si racconta che Netanyahu e Trump sono amici del diavolo.
Elio è il peggior esordio al botteghino nella storia della Pixar Il film ha incassato appena 21 milioni di dollari negli Usa e in Italia è rimasto sotto il milione di euro: nessuno prevedeva andasse così male.
Chi sono i Mind Enterprises, il duo italo disco diventato virale grazie a un video davvero molto italo disco Tra parodia e nostalgia, Secco (Andrea Tirone) e Baffone (Roberto Conigliaro) hanno guadagnato migliaia di nuovi follower in poche ore.
È morto Arnaldo Pomodoro, lo scultore che conoscevamo tutti Oggi, 23 giugno, avrebbe compiuto 99 anni.
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.

Anche i gatti riconoscono il loro nome (ma forse non sanno chi sono)

05 Aprile 2019

Che bello vedere il proprio cane scodinzolare quando lo chiami per nome, o addirittura correre verso di te e guardarti negli occhi, una sensazione che i proprietari di gatti non hanno mai davvero provato e che qualcuno sicuramente vive con una certa frustrazione. Chi ha un gatto non sa mai bene se il suo gatto capisce quando lo chiama per nome o se, più semplicemente, se ne frega.

Ma ora dei ricercatori giapponesi hanno trovato una soluzione empirica al dubbio e, a quanto pare, il gatto capisce quando lo chiami, o quanto meno, riconosce il suono del suo nome (che poi lo faccia corrispondere con la sua identità è un altro e molto più complicato discorso). L’esperimento è andato così: i ricercatori hanno ripetuto quattro nomi a un gruppo di gatti prima di pronunciare il loro nome, nomi che avevano la stessa lunghezza e gli stessi accenti del nome proprio. La ragione del pronunciare 4 nomi che spesso i gatti prestano attenzione ai suoni, girando la testa o drizzando le orecchie, ma alla lunga si abituano, quindi il nome pronunciato alla fine avrebbe dimostrato una ripresa dell’attenzione.

L’esperimento è riuscito ma ha trovato un’eccezione (che in qualche modo è una controprova della sua riuscita): i gatti che vivevano con altri gatti in un “cat cafe” (i cosiddetti neko cafe molto diffusi in Giappone) non si sono dimostrati capaci di distinguere il loro nome da quello di altri gatti presenti nel bar.

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