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06:57 mercoledì 20 agosto 2025
In Lituana gli studenti delle elementari e delle medie impareranno a pilotare droni per essere pronti in caso di invasione russa Agli studenti verrà insegnato a costruire e pilotare droni per aumentare il potenziale difensivo in vista di un potenziale attacco russo.
Tarantino ha detto di aver cancellato The Movie Critic quando si è accorto che il critico cinematografico è il mestiere più noioso del mondo «Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.
Associated Press non pubblicherà più recensioni letterarie perché a leggerle sono rimasti in pochissimi E a organizzarle, programmarle, scriverle ed editarle ci vuole invece molto tempo e molta fatica, ha spiegato l'azienda.
Il completo, che forse non è un completo, indossato da Zelensky nell’incontro con Trump ha causato un enorme litigio tra gli scommettitori online Milioni scommessi sul fatto che Zelensky avrebbe o non avrebbe indossato un completo. E ora una accesissima discussione attorno alla domanda: ma è un completo, quello?
A quanto pare Lana Del Rey è molto arrabbiata con Ethel Cain, ma nessuno ha ancora capito perché Le ha lanciato una frecciatina in una traccia del nuovo album e l'ha bloccata su Instagram: perché ce l'abbia così tanto con Cain, però, non è chiaro.
La sinistra mondiale va così male che è riuscita a perdere le elezioni anche nella Bolivia socialista Il Movimiento al Socialismo governava dal 2005, ma al primo turno è arrivato a malapena quarto. Al ballottaggio vanno un candidato di centro e uno di centrodestra.
A Liam Gallagher hanno vietato di lanciare tra il pubblico tamburello e maracas alla fine dei concerti perché le persone si picchiavano pur di accaparrarseli È stata l'organizzazione del concerto a dirglielo, per evitare che i fan si «strizzino i capezzoli a vicenda, si tirino le orecchie, si prendano a ginocchiate nelle parti basse».
È morto Ronnie Rondell, l’uomo che andava a fuoco sulla copertina di Wish You Were Here dei Pink Floyd Ci vollero 15 tentativi per ottenere lo scatto perfetto, un'impresa che mise a dura prova anche uno stunt man come lui, sopravvissuto alle riprese più spericolate della storia del cinema.

Ritorno a Neverland

Gli articoli da leggere per capire qualcosa di più del documentario Hbo su Michael Jackson e delle reazioni che ha provocato.

di Studio
09 Marzo 2019

Il 3 e 4 marzo Hbo ha trasmesso, fra molte polemiche, Leaving Neverland, il documentario diretto da Dan Reed che racconta la storia di James Safechuck e Wade Robson, due uomini che dichiarano di essere state abusati sessualmente da Michael Jackson quando erano bambini. Già durante la prima, che si è tenuta al Sundance Festival dello scorso gennaio, le reazioni al docu-film erano state tante e di natura diversa. Da una parte la Michael Jackson Estate, che si occupa dell’eredità del cantante scomparso nel 2009, che, insieme ai fan più accaniti, l’ha bollato come un’operazione volta a screditarne la memoria; dall’altra le tante riflessioni su quella memoria e sul rapporto che oggi instauriamo con il personaggio – sia pubblico sia, inevitabilmente, privato – che è stato Michael Jackson. Per approfondire, abbiamo scelto alcuni degli articoli più interessanti usciti in questi giorni e l’intervista di Gayle King sulla Cbs a Safechuck e Robson, i protagonisti del documentario. Quindi potrete leggere due pezzi d’archivio, uno di Vanity Fair e l’altro del New Yorker, uno dei quali risale agli anni del celebre processo che coinvolse il cantante nel 2005. Il 19 novembre del 2003, infatti, il tribunale di Santa Barbara, in California, aveva spiccato un mandato d’arresto nei confronti di Jackson con l’accusa di molestie sessuali a un minore di 14 anni. Il giorno dopo la star si consegnò spontaneamente alle forze dell’ordine, mentre il processo vero e proprio iniziò due anni dopo. Si concluse il 13 giugno del 2005, dopo che le accuse furono smantellate una per una, con la decisione all’unanimità della giuria di assolvere Jackson. È un caso che più di ogni altro (in questi giorni si è parlato molto anche di R. Kelly, ad esempio, in occasione della sua prima intervista pubblica dall’arresto per molestie sessuali) offre spunti di riflessione sulla celebrità, sulla separazione tra opera e artista e sul dibattito attorno a questi temi.

She Wrote the Book on Michael Jackson. Now She Wishes It Said MoreThe Cut
Nel 2006, la scrittrice e Premio Pulitzer Margo Jefferson ha scritto On Michael Jackson, che il New York definisce «l’analisi definitiva» sul personaggio, perché ne racconta la storia senza essere una biografia compilativa e descrive bene lo spazio che Jackson ha occupato (e ancora occupa) nella cultura pop. In questa bella intervista con Anna Silman, Jefferson spiega perché oggi vede quel libro come incompleto e discute dell’eredità di Jackson, delle accuse vecchie e nuove e del nostro complicato rapporto con le icone della sua portata.

Can we love Michael Jackson’s work and loathe the man?Financial Times
Fiona Sturges sul Ft si concentra su uno dei temi di cui più abbiamo discusso in tempi recenti, in particolare da quando è scoppiato il caso Harvey Weinstein e il movimento #MeToo. È una discussione per niente nuova e ha riguardato personalità come Woody Allen, Bill Cosby e Roman Polanski fra gli altri. «Ognuno di noi definisce in maniera diversa il proprio rapporto con quegli artisti considerati “problematici”. È una linea che tracciamo nella sabbia e che può cambiare in base all’età, all’estrazione sociale, al genere e, naturalmente, al tipo di crimini commessi», scrive la giornalista.

Neverland’s Lost BoysVanity Fair
Maureen Orth, una delle giornaliste più celebri che ha coperto il processo del 2005, nel 2004 scriveva un lungo articolo su VF in cui raccontava nel dettaglio la vita nel ranch avvalendosi delle testimonianze dell’ex consulente legale di Michael Jackson e altri insider che a Neverland avevano vissuto e lavorato. È un lungo racconto pieno di aneddoti sulla vita privata della star e, soprattutto, testimonia bene l’interesse spasmodico che in quegli anni di sviluppò attorno al processo, uno dei più seguiti e documentati dalla stampa internazionale.

The Pale KingThe New Yorker
Nel 2012, a tre anni dalla sua morte, Bill Wyman torna sull’eredità ambigua di Michael Jackson e ne traccia un lungo profilo, ricostruendone la scalata al successo. Nessuno più di lui, secondo il giornalista, rappresentava meglio l’eterna ambizione di un’intera categoria di artisti – soprattutto afroamericani – di assurgere all’olimpo del sogno americano. Eternamente scisso tra le sue origini e le sue aspirazioni, Michael Jackson «ha soddisfatto quell’ambizione nel modo più spettacolare rispetto a qualsiasi altro artista nero venuto prima o dopo di lui». Un’affermazione che, molto probabilmente, è vera ancora oggi.

Michael Jackson’s accusers detail alleged abuse by the late pop icon – CBS This Morning

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