È un genere esploso negli ultimi dieci anni ma che forse è stato già superato dai fatti: la crisi climatica ormai è parte della nostra quotidianità e la narrativa non può che adattarsi di conseguenza.
La ragazza dell’acqua Fiji è stata la vera star dei Golden Globes
Come ogni evento hollywoodiano che si rispetti, il red carpet dei Golden Globes ha rappresentato uno spettacolo nello spettacolo, una processione di strascichi lunghi metri, abiti ricamati e quant’altro. Secondo il Guardian, tuttavia, la vera star degli scatti sul tappeto rosso non è stata una delle numerose celebrities avvicendatesi in pedana, ma una ragazza che teneva un vassoio con le bottigliette di acqua Fiji, sponsor dell’evento dal 2015.



She got mad because I got all the attention… Chillax, Nics. #GoldenGlobes pic.twitter.com/R2lvKYsrdS
— FIJI Water Girl ? (@watergirlGG) 7 gennaio 2019
Non ci è voluto molto prima che i social notassero la presenza di questa compita ragazza, ricorrente nelle foto di attori del calibro di Idris Elba, Nicole Kidman, Dakota Fanning e altri ancora. Su Twitter, ad esempio, si sono moltiplicate le richieste di un premio come «best supporting role» della cerimonia; sullo stesso social, è apparso poi l’account parodistico Fiji Water Girl, che ha iniziato a postare le “incursioni” della giovane alle spalle delle celebs e i suoi (immaginari) commenti alla serata.
La notorietà ottenuta dalla ragazza dell’acqua Fiji non è sfuggita neppure al marchio di acqua minerale, rapidissimo nel postare sui profili ufficiali alcuni messaggi a tema. A calamitare l’attenzione degli utenti è stata anche qui Kelleth Cuthbert, questo il nome della giovane: impeccabile nel suo abito lungo blu, in ogni occasione la modella guardava verso l’obiettivo dei fotografi sfoggiando una mimica da veterana dello star system.

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.