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16:16 mercoledì 16 luglio 2025
Il Presidente francese Bayrou ha detto che per risanare il debito pubblico i francesi dovranno lavorare anche a Pasquetta E anche l'8 maggio, giorno in cui si festeggia la fine della Seconda guerra mondiale. Tutto per aumentare la produttività e sistemare i conti.
Nemmeno Martin Scorsese riusciva a credere di essere stato candidato all’Emmy come attore Per l'interpretazione di se stesso nella serie The Studio si è guadagnato la prima nomination a un premio da attore della sua vita, a 82 anni.
Il figlio di Liam Gallagher si sta facendo bello ai concerti degli Oasis indossando le giacche del padre Gene Gallagher è stato pizzicato a indossare una giacca Burberry di papà al concerto di Manchester: l’ha definita un «cimelio di famiglia».
In una piccola città spagnola, una notizia che non si sa se vera o falsa ha portato a una caccia all’immigrato lunga tre giorni Tutto è partito da una denuncia che ancora non è stata confermata, poi sono venute le fake news e i partiti di estrema destra, infine le violenze in strada e gli arresti.
Una ricerca ha scoperto che quando sono stressate le piante ne “parlano” con gli animali Soprattutto con gli insetti, attraverso dei suoni specifici. Gli insetti però non sono gentilissimi: se una pianta sta male, loro la evitano.
Hbo ha pubblicato la prima foto dal set della serie di Harry Potter e ovviamente ritrae il nuovo Harry Potter L'attore Dominic McLaughlin per la prima volta volta in costume, con occhiali e cicatrice, sul set londinese della serie.
Nel nuovo disco di Travis Scott c’è un sampling di Massimo Ranieri In uno dei più improbabili crossover di sempre, nella canzone "2000 Excursion" di Scott si trova anche "Adagio Veneziano" di Ranieri.
L’annuncio dell’arrivo a Venezia di Emily in Paris lo ha dato Luca Zaia Il Presidente della Regione Veneto ha bruciato Netflix sul tempo con un post su Instagram, confermando che “Emily in Venice” verrà girato ad agosto in Laguna.

Il regista di Get Out ha realizzato un video con Obama che dice cose che non ha mai detto

18 Aprile 2018

Siamo già in piena apocalisse delle fake news, con ondate di disinformazione che spopolano sui social e grandi quantità di deepfake che scambiano i volti di pornoattori con quelli delle celebrità. Le nuove tecnologie di face-swapping stanno rendendo sempre più facile far credere alle trovate degli hacker e, come ha riportato Gizmodo, i target più frequenti sono i volti dei politici. Per dimostrare le potenzialità e i rischi delle nuove tecnologie visive, Jordan Peele (il regista di Get Out) ha realizzato insieme a BuzzFeed un finto annuncio pubblico da parte di Barack Obama, a cui fa dire quello che vuole. All’inizio sembra una perfetta pubblicità presidenziale, poi si scopre che a parlare è proprio Peele, mentre avverte su quanto sia facile manomettere filmati reali per diffondere messaggi falsi.

Il video, che rasenta la perfezione del lipsync, è insieme una prova di imitazione del regista e un avvertimento sull’apparenza di ciò che vediamo online. «Per esempio, potrebbero farmi dire cose tipo, non so, Killmonger aveva ragione» dice il finto Obama riferendosi all’antagonista di Black Panther. «O che ne dite di questo, semplicemente: il Presidente Trump è un totale e completo imbecille». A questo punto l’inganno è chiaro, ma l’attenzione è ancora catturata dalla verosimiglianza con cui avviene il discorso.

I software utilizzati da Peele sono Adobe After Effects e FakeApp. Il video segue la stessa tecnica utilizzata da alcuni ricercatori dell’Università di Washington nel 2017, che avevano sperimentato sempre su Obama la capacità di manipolare audio e video. Nei video, Obama dice le stesse cose in diverse situazioni, proprio grazie alla capacità dei programmi di distorcere alla perfezione le sue espressioni facciali. Peele ci ha aggiunto la voce, ma non passerà molto prima che anche la sua imitazione sarà sostituita da algoritmi di apprendimento automatico. Alla fine del video, Peele ripete uno dei punti principali del (vero) discorso di Obama: se vogliamo prevenire che diventino virali video pericolosi – solo perché apparentemente pronunciati da politici – bisogna trattare meglio le informazioni in rete.

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