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Tyler, the Creator ha pubblicato a sorpresa un nuovo album S’intitola Don’t Tap the Glass, è stato anticipato da molti easter egg ed è molto breve: le dieci tracce durano meno di mezz’ora.
Anche in Giappone è cresciuto il consenso per l’estrema destra Il partito Sanseito ha rubato consensi alla maggioranza facendo leva su cospirazioni contro i vaccini e posizioni xenofobe.
Jonathan Anderson si occuperà dei costumi di Artificial, il prossimo film di Luca Guadagnino La stretta collaborazione tra lo stilista nordirlandese e il regista italiano continua dopo il lavoro svolto su Challengers e Queer.
Massive Attack, Brian Eno, Fontaines D.C. e Kneecap hanno formato un’associazione per difendere gli artisti pro Palestina L'obiettivo è difenderli dalle minacce e dalle cause legali, soprattutto le band e i musicisti più giovani.
È morto lo scrittore di culto Gilberto Severini Nel 2011 era arrivato tra i finalisti allo Strega con il libro "A cosa servono gli amori infelici".
I due maggiori premi letterari giapponesi quest’anno non sono stati assegnati perché non c’erano romanzi abbastanza belli I prestigiosi premi Akutagawa e Naoki, da regolamento, hanno deciso di saltare l’annata perché nessun candidato meritava di essere premiato.
Adolescence è la serie più vista nel 2025 su Netflix, persino più di Squid Game La serie inglese domina la classifica dei contenuti originali più visti, confermandosi così l'evento televisivo dell'anno.

La segretaria di un museo ha restituito, da morta, un disegno di Klimt che aveva rubato

16 Febbraio 2018

Un disegno di Gustav Klimt era misteriosamente scomparso da un museo austriaco. È stato ritrovato, a distanza di anni, nell’armadio di una donna che aveva lavorato come segretaria in quel museo e che, evidentemente, lo aveva rubato. La donna, che è recentemente scomparsa, aveva deciso di restituire il disegno dopo la sua morte, e per questo nel suo testamento aveva rivelato dove si trovava. La storia è raccontata da Kimberly Bradley sul New York Times ed è, va detto, una storia piuttosto complicata. che si trascina da vari decenni, ma è anche una storia affascinante.

Il disegno in questione, noto come “Zwei Liegende,” è stato realizzato da Klimt poco prima di morire, tra il 1916 e il 1917, e rappresenta, come suggerisce il nome, due donne coricate. A lungo la proprietà di quel disegno è stata Olga Jäger, un’artista e collezionista scomparsa negli anni Sessante e che tra l’altro possedeva anche disegni di Egon Schiele. Nel 1951 Jäger prestò il disegno di Klimt alla Neue Galerie di Linz, la sua città: si trattava di un prestito, appunto, e non di una donazione. La collezionista morì nel 1961, ma dopo la sua scomparsa gli eredi chiesero a più riprese (prima negli anni Novanta, poi nel 2006) di riavere il disegno. Problema: il museo di Linz – che nel frattempo aveva cambiato nome da Neue Galerie a Lentos Museum – non lo trovava più. A quel punto gli eredi di Jäger fecero causa alle autorità cittadine. Fu una vicenda legale di alto profilo, che finì alla Corte suprema austriaca, e che si concluse con la città di Linz costretta a sborsare, tra il 2011 e il 2017, una serie di risarcimenti milionari alla famiglia. Oltre a “Zwei Liegende” di Klimt, infatti, erano stati persi anche due disegni di Schiele scomparsi.

Che fine abbiano fatto i due disegni di Schiele ancora non lo si sa. Però il disegno di Klimt è stato restituito alla città di Linz lo scorso 15 gennaio: stando a quanto riporta il Nyt, lo ha consegnato un avvocato, di cui non si sa il nome, in quanto esecutore delle ultime volontà di una donna che lavorò come segretaria nel museo fino agli anni Sessanta (anche il nome di lei non è noto). Il testamento della donna, scomparsa nel dicembre del 2017, aveva rivelato che il disegno si trovava nel suo armadio. Non si sa per certo quando lo abbia rubato, ma è lecito ipotizzare che sia stato nei primi anni Sessanta, visto che qualcuno dello staff cominciò a insospettirsi già nel 1964.  “Zwei Liegende” sarà esposto, a partire da venerdì, proprio al Lentos Museum, in una mostra dedicata agli ultimi anni di Klimt e Schiele, intitolata “1918”. Le autorità sperano che la pubblicità della mostra possa aiutare a ritrovare anche i due disegni di  Schiele che ancora non si sono trovati.

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