Hype ↓
10:35 domenica 16 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

Newsjacking

"Attaccarsi" a una notizia e usarla come base per una pubblicità: esempi da seguire e da evitare, a partire dal Royal Baby e la pubblicità di una birra.

30 Luglio 2013

A parlare ancora oggi di “marketing” riferendoci a scenari innovativi rischiamo di essere obsoleti.

È piuttosto evidente a tutti – e in questa rubrichetta si prova a ribadirlo ogni quindici giorni – che le regole del marketing classico non hanno più un gran valore, mancano sostanzialmente di efficacia e servono solo a far sopravvivere mercati più che maturi o in declino.

Le nuove forme di consumo derivate dalla socialità, il cambiamento radicale della comunicazione, il consumatore che diventa persona e media/influenzatore, il tramonto dell’impostazione taylorista/fordista dei mercati di massa impongono ai brand di mutare codici, linguaggi e parole. Già nel 1992 gli economisti e semiologi Bernard Cova e Olivier Badot nel loro libro Le neo-marketing preconizzarono che nei prossimi decenni ilmarketing si sarebbe trasformato in societing, prevedendo che il mercato non avrebbe rappresentato più l’aspetto focale per le aziende, ma un marketing sempre più consapevole si sarebbe rivolto alla società nel suo complesso.

Quindi brand sempre più vicini alla vita delle persone e che talvolta si impongono come veri e propri editori raccontando storie e propri punti di vista su notizie e argomenti vari, basando su essi la propria comunicazione. In questa ottica va visto il fenomeno del newsjacking, ovvero quella tecnica che sfrutta l’attenzione degli utenti su un determinato tema o news di rilevanza per trarne vantaggio per la propria attività o il proprio brand e che in questi giorni, causa nascita del Royal Baby, ha furoreggiato in Uk e in mezzo mondo; brand, istituzioni e aziende hanno voluto partecipare, attraverso la propria comunicazione a questo lieto (e non troppo compromettente) evento.

Prima di vedere i casi recenti sul Royal Baby vale la pena dare un rapido sguardo a quei casi tutti italiani in cui è stata applicata (bene o male) questa tecnica.

Durante le ultime elezioni politiche la Birra Ceres realizzò un newjacking ben confezionato: la campagna “Don’t drink and vote” fu lanciata un paio di settimane prima del voto quando tutti discutevano su chi (non) votare e aveva come claim: “Prima si vota, poi si beve. Non come le altre volte”. Al di là di un visual discutibile (ma in linea con l’immagine un po’ tamarra del brand) l’idea del newsjack era buona e ha creato molta viralità e visibilità su tutti i media. Sempre parlando di politica c’è da segnalare una delle rare comunicazioni felici del Partito Democratico chiamata “Vinci con le parole giuste” in cui si è sfruttato la celebre app Ruzzle per creare una comunicazione creativa e originale. La newsjack può anche essere l’occasione per far partire una promozione, come ha fatto questo weekend Eataly comprando alcune pagine dei principali quotidiani in cui si comunica che se il parlamento cancellerà il porcellum sarà offerto porchetta arrosto a tutti i clienti.

Per quanto riguarda alcuni esempi negativi, va ricordato il caso di Groupalia che utilizzò la tragedia del terremoto, sfruttando il trending topic su Twitter per offrire un viaggio a Santo Domingo: “Paura del #terremoto? Molliamo tutto e scappiamo a #Santodomingo” fu il tweet che ricevette migliaia di critiche e successivamente fu rimosso dalla stessa Groupalia che annunciò poi di donare un euro alle vittime del terremoto per ogni coupon venduto, ma ormai il danno era stato fatto. Tra gli esempi negativi io personalmente inserisco la serialità forzata di Ryan Air che comunica le proprie promozioni con pubblicità contenenti brutte battute di satira politica, assolutamente fuori contesto.

Contesto, tono di voce e coerenza con lo stile di comunicazione del brand sono necessarie per un buon newsjacking, elementi che permettono cioè di creare un coinvolgimento emotivo a chi lo legge e creare una viralità tale da aumentare notorietà e reputazione (perché anche la cazzata di Groupalia fu supervirale, ma la sua reputazione di certo non ne beneficiò).

È evidente che la nascita del Royal Baby era una buona occasione per i brand per comunicare la notizia del momento senza correre troppo rischi. In questo caso, più della qualità del messaggio conta la tempistica. Il newsjacking deve essere lanciato quando la breaking news è appena stata rilasciata, di modo tale da far diventare la comunicazione di brand una vera e propria news. Più in avanti nel tempo si va, più l’interesse del pubblico cala e il contenuto perde di efficacia.

Molte le immagini di brand postate sulle proprie pagine dei social network, da MiniMagnum; Coca-Cola ha ripreso il leitmotiv della sua campagna sharing, mentre Pampers prima ancora della nascita del piccolo George, ha lanciato su Twitter un suo vecchio spot con il “nuovo” messaggio che ogni bambino nato è un piccolo principe o principessa. Tutte piuttosto banali, a dire il vero.

Forse le cose migliori sono arrivate dall’ormai famoso The Son (edizione speciale del tabloid The Sun) e dalla birra Carling che ha realizzato uno spot con il tipico humour british.

Insomma, e questo è un parere personalissimo, alla fine o si ha un’idea forte e irresistibile o forse è meglio lasciar perdere il newjacking.

Immagine: particolare della copertina “speciale” per la nascita del royal baby del tabloid britannico The Sun

Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.