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Pure gli americani sono bamboccioni

 

Italia, paese di santi, poeti, navigatori,  e sfigati che si laureano a 28 anni (magari restando da mammà fino ai 35). Viviamo nella terra di bamboccioni, noi. Non come gli anglosassoni. Che loro si disfano calvinisticamente della prole appena questa raggiunge la maggiore età.

O forse no.  In tempo di crisi, il mito del giovane-americano-indipendente regge sempre meno. In base a dati pubblicati recentemente dal Pew Research Center, più della metà (il 53%, per l’esattezza) dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni vive con i genitori. Se si passa alla categoria dei 25-34enni, la percentuale scende al 29%, comunque poco meno di un terzo.

Molti di questi “giovani adulti,” tuttavia, non hanno sempre vissuto a casa dei genitori: in molti casi infatti si tratta di ragazzi che vivevano da soli ai tempi del college e dei primi impieghi ma che hanno dovuto fare ritorno al nido a causa delle difficoltà economiche. Oggi il Christian Science Monitor dedica un articolo a quella che definisce la “generazione boomerang”