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13:10 venerdì 24 ottobre 2025
I dinosauri stavano benissimo fino all'arrivo dell'asteroide, dice uno studio Una formazione rocciosa in Nuovo Messico proverebbe che i dinosauri non erano già sulla via dell’estinzione come ipotizzato in precedenza.
Nelle recensioni di Pitchfork verrà aggiunto il voto dei lettori accanto a quello del critico E verrà aggiunta anche una sezione commenti, disponibile non solo per le nuove recensioni ma anche per tutte le 30 mila già pubblicate.
Trump ci tiene così tanto a costruire un’enorme sala da ballo alla Casa Bianca che per farlo ha abbattuto tutta l’ala est, speso 300 milioni e forse violato anche la legge Una sala da ballo che sarà grande 8.361 e, secondo Trump, assolverà a un funzione assolutamente essenziale per la Casa Bianca.
L’episodio di una serie con la più alta valutazione di sempre su Imdb non è più “Ozymandias” di Breaking Bad ma uno stream di Fortnite fatto da IShowSpeed Sulla piattaforma adesso ci sono solo due episodi da 10/10: "Ozymandias" e “Early Stream!”, che però è primo in classifica perché ha ricevuto più voti.
Sono passati 26 anni dai Soprano e finalmente David Chase si è deciso a fare una nuova serie tv Racconterà la storia del famigerato programma MKUltra della Cia, una serie di angoscianti esperimenti sugli esseri umani per ottenere il "controllo della mente".
A Los Angeles hanno organizzato una proiezione di Bugonia solo per persone pelate o disposte a farsi rasare a zero prima di entrare È anche una maniera per sentirsi vicini a Emma Stone, che per la sua interpretazione nel film ha deciso anche lei di rasarsi a zero.
ATM ha messo online l’archivio delle sue vecchie campagne e sono bellissime I manifesti, i depliant e le locandine di Azienda Trasporti Milanesi riflettono l’evoluzione del costume e della società milanese.
Anche quest’anno, il solito Tommaso Debenedetti ha diffuso la solita fake news sull’improvvisa morte del vincitore del Nobel per la Letteratura L'autodefinitosi «campione italiano della menzogna» prosegue così la sua lunga striscia di bufale a tema letterario, stavolta la vittima è László Krasznahorkai.

La prima pagina della rete Internet, e perché non la si trova più

24 Maggio 2013

 
Il World Wide Web è nato nel 1989 per frustrazione. A inventarlo fu Tim Berners-Lee, informatico britannico che lavorava al CERN di Ginevra insieme ad altri scienziati, i quali si scambiano file da un computer all’altro “manualmente”, tramite floppy per esempio. Spesso però ogni ricercatore utilizzava codici diversi, cosa che rendeva molto lungo e difficile il lavoro su file prodotti da altri. «Insomma, spesso ti toccava uscire in corridoio e offrire un caffè [alla persona che ti aveva passato il floppy, Ndr] per capirci qualcosa», ha spiegato Berners-Lee alla National Public Radio.
 
Stufo dell’andazzo, lo scienziato trovò la soluzione nella creazione di uno spazio virtuale comune attraverso il quale condividere e scambiare il materiale. Quello spazio – di seguito illustrato – è l’embrione della rete Internet.
 

 
Come oggi sappiamo tutti, quel progetto ha fatto molta strada. Ma l’inizio fu molto difficile e gli studiosi del CERN ci misero parecchio tempo a convincere il mondo della rilevanza di quell’invenzione, ed erano così concentrati nell’impresa da dimenticarsi di “salvare” le primissime pagine web da loro create, col risultato che alcune di queste sono state col tempo recuperate ma la prima, primissima pagina del World Wide Web manca ancora all’appello. Secondo Leslie Berlin, storica di Internet, «quando si tratta di tecnologia, il focus è sempre davanti a noi e non si pensa mai di fermarsi, riposarsi e vedere quanta strada si è fatta». C’è anche chi pensa che il motivo della scomparsa del cimelio web sia un altro: «La rete non era fatta per rimanere», spiega Brewster Kahle, fondatore dell’Internet Archive di San Francisco.
 
Ciò non è un buon motivo per arrendersi, ovviamente: Dan Noyes, responsabile del sito del CERN, ha lanciato un’iniziativa chiamata “The First Website“, che mira a ritrovare il primo sito internet della storia – nella sua versione originale del 1989 – ricercandolo nella massa di archivi e floppy disk usati all’epoca dagli scienziati dell’istituto di Ginevra; inoltre sta anche ricostruendo tutto il sito originale del CERN – il primo sito a essere creato in rete – per renderlo uguale a com’era agli albori della Rete, una sorta di mausoleo aperto a tutti dedicato all’invenzione che ha cambiato il mondo.
 
 

Immagine: il sito del CERN nel 1993; il primo modello di Web disegnato da Tim Berners-Lee

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