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01:11 giovedì 20 novembre 2025
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.

Perché i link sono blu

10 Maggio 2016

In questi giorni Google sta facendo un esperimento su un numero limitato di utenti, cambiando il colore dei link sulla sua pagina delle ricerche: non più blu, ma neri.  Questa piccola (e probabilmente provvisoria) modifica ha suscitato molte reazioni, perché il colore blu dei link è una costante dell’Internet. Non solo sulla pagina delle ricerca di Google, ma anche nella maggioranza dei siti, così come sui più diffusi programmi di scrittura, gli hyperlink appaiono tradizionalmente di colore blu e sottolineati (Studio in questo è più un’eccezione che la regola).

Com’è che il blu e la sottolineatura sono diventati lo standard per i link? Mashable ha provato a riassumere la questione. Il concetto di hyperlink è precedente all’Internet, risale alla metà degli anni Sessanta, quando il filosofo Ted Nelson, pioniere dell’informatica, coniò l’idea di ipertesto (hypertext, in inglese), cioè un insieme di testi collegati da rimandi reciproci, o link.

Naturalmente Nelson, considerato da alcuni il «padre dei link», non s’era posto il problema di quale dovesse essere il loro colore, perché «gli schermi a colori non erano concepibili» negli anni Sessanta, ha spiegato lo stesso filosofo al reporter di Mashable Lance Ulanoff. L’idea di colorare i link di blu risale ai primi anni Novanta: «Nel 1993, o forse 1994, all’alba dell’era moderna del World Wide Web, Tim Berners-Lee, spesso considerato il padre dell’Internet, ha scelto un testo blu e sottolineato per farlo risaltare rispetto al testo nero», scrive il giornalista, partendo da un’informazione diffusa dalla società Intel.

Ma si tratta di una semplice convenzione. Come ha spiegato lo stesso John Berners-Lee, informatico britannico: «Non c’è alcuna ragione per cui uno debba utilizzare un colore diverso, o il blu nello specifico, per indicare i link: è solo una convenzione di default. Credo il primo cliente del WorldWideWeb semplicemente utilizzasse la sottolineatura per rappresentare i link, come forma di enfasi che non era molto utilizzata altrove. Il blu è arrivato quando i browser hanno iniziato a usare i colori, ma non ricordo di preciso che browser fosse».

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