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Esiste l’immortalità nel mondo animale?

The Dialogue ha pubblicato un’infografica che mostra l’età massima a cui sono arrivate una serie di specie animali, compreso l’uomo. Posizionati in ordine crescente, nelle prime caselle troviamo un particolare tipo di farfalla, la cosiddetta Vanessa del cardo, il cui ciclo di vita non si è finora prolungato oltre l’anno, seguita dal Gambusia, un piccolo pesce d’acqua dolce, dal topo e dalla varietà di uccelli Polioptilidae, le cui esistenze terminano di solito entro il quarto anno di vita. Se l’uomo, che presenta un’aspettativa di vita massima pari a 122 anni, è tra le specie più longeve della Terra, ci sono una serie di invertebrati che superano di gran lunga questi numeri: una fra tutte, l’hydra, che può restare in vita per oltre 15 mila anni.

L’hydra potrebbe dunque essere considerata immortale, come hanno dimostrato nel 1997 alcuni studi scientifici dedicati, e questo solamente grazie alle sue proprietà rigenerative: lungo pochi millimetri, se l’animale viene ad esempio tagliato in due, entro pochi giorni il suo organismo si rigenera completamente; e questo processo avviene anche con parti estremamente piccole del suo corpo. Inoltre il fatto che l’hydra possa riprodursi sia se è stata fecondata che non, la fa rientrare di diritto nelle specie animali non soggette a estinzione.

Resta il fatto che il tempo è concepito molto diversamente tra i vari animali: in questo senso non è del tutto corretto affermare che un’anno della breve vita di un lombrico, ad esempio, corrisponda a quello vissuto da un gatto, tre volte più longevo; in questi casi si dovrebbe perciò considerare l’età biologica dell’animale, ovvero il numero di anni attribuibili tenendo conto delle condizioni morfologiche e funzionali dell’organismo in questione.

Di seguito la tabella contenente il massimo ciclo di vita registrato per i singoli animali riportati a lato.

aspettativa vita animali

In testata: quattro esemplari di Hydra (Warren Photography).