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La vita di una mucca è molto più difficile del previsto

Le mandrie di vacche che pascolano sui prati ci danno un senso di tranquillità e rilassatezza, come se niente in un’ipotetica scala della pace potesse vince su un gruppo di bovini che si attarda pigramente su un prato fiorito. Eppure dovremmo mettere in discussione questa certezza, dice Wired citando un studio appena pubblicato sul giornale specializzato Chaos. L’apparenza inganna anche nella vita animale, perché dietro quell’idillio si nascondono dinamiche tutt’altro che immediate, e interessi in conflitto.

«La vita di una mucca è piena di conflitti, a causa di una commistione di biologia ed ecologia», spiega Wired. Una mucca assume soltanto tre stati: pascolante sui prati, in piedi ferma, e accasciata a riposare. Nella vita sociale dell’animale, alternare queste tre condizioni non è sempre facile: la libertà di una mucca finisce dove inizia la libertà di un’altra, per così dire. I maschi tendono ad avere dimensioni più imponenti delle femmine, e gli esemplari giovani – che hanno bisogno di meno nutrimento rispetto agli adulti – finiscono i pasti prima degli altri, manifestando poi il desiderio di muoversi. «C’è una specie di tensione tra i bisogni individuali delle vacche e quelli del loro gruppo», ha commentato Erik Bollt, co-autore della ricerca e direttore del Clarkson Center for Complex Systems Science: i gruppi tendono a dividersi in due, tra mangiatori più rapidi ed esemplari che si cibano più lentamente. Ci sono, però, anche capi che non riescono a decidersi tra il desiderio di rifocillarsi velocemente, e la necessità di sicurezza data dal rimanere fermi in gruppo.

Dairy Farming In Waikato

Un aspetto interessante del paper risiede nel procedimento usato per arrivare ai risultati: i ricercatori si sono serviti di modelli matematici in grado di ricreare a computer i comportamenti delle mandrie di mucche, un modus operandi pionieristico (e, ovviamente, non invasivo) piuttosto nuovo nel campo scientifico. La scienza dei sistemi complessi, com’è chiamata in ambito accademico la branca che indaga come gli effetti dei singoli producono i comportamenti degli insiemi, può ottenere risultati anche più ambiziosi: non è detto che un domani questi modelli non sappiano prevedere anche le più complicate interazioni presenti in natura.

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