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22:19 lunedì 17 novembre 2025
Jeff Bezos ha appena lanciato Project Prometheus, la sua startup AI che vale già 6 miliardi di dollari Si occuperà di costruire una AI capace poi di costruire a sua volta, tutta da sola, computer, automobili e veicoli spaziali.
Le gemelle Kessler avevano detto di voler morire insieme ed è esattamente quello che hanno fatto Alice ed Ellen Kessler avevano 89 anni, sono state ritrovate nella loro casa di Grünwald, nei pressi di Monaco di Baviera. La polizia ha aperto un'indagine per accertare le circostanze della morte.
Vine sta per tornare e sarà il primo social apertamente anti AI Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha deciso di resuscitarlo. A una condizione: sarà vietato qualsiasi contenuto generato con l'intelligenza artificiale.
C’è una app che permette di parlare con avatar AI dei propri amici e parenti morti, e ovviamente non piace a nessuno Se vi ricorda un episodio di Black Mirror è perché c'è un episodio di Black Mirror in cui si racconta una storia quasi identica. Non andava a finire bene.
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.

C’è un buon motivo per rifare il letto la mattina

14 Settembre 2017

È difficile credere che in giro ci sia gente che non sa bene come rifarsi il letto. Di solito non è per incapacità che si tralascia quest’azione mattutina, ma per fretta, sciatteria, pigrizia o abitudine. All’inizio di settembre il New York Times ha pubblicato un articolo in cui i consigli di un trio abbastanza strano (un ex comandante della marina, la fondatrice di un brand di articoli per la casa e l’ideatrice di Cleanmama, blog che aiuta a organizzare in modo ordinato e efficace la propria routine di pulizia) ci spiega nel dettaglio come rifare il letto.

Quello dell’arte del dormire bene è un trend in circolo ormai da tempo, lanciato, o catturato, da Arianna Huffington nel suo The Sleep Revolutionne avevamo già parlato. I consigli per dormire al meglio comprendono non solo tecniche per porsi nella posizione mentale più adeguata e quindi rilassarsi e abbandonare lo stress, ma anche dettagli tecnici come la scelta di un buon materasso o dei cuscini ideali. Dormire bene migliora la qualità della nostra giornata. Ma secondo gli intervistati anche il gesto di rifare il letto è importante e ci fa uscire di casa già arricchiti da un piccolo ma prezioso senso di soddisfazione. Come al solito, quando c’è di mezzo un consiglio incoraggiante, non mancano i guastafeste. Secondo un’altra scuola di pensiero ormai abbastanza consolidata, infatti, rifare il letto appena svegli è nocivo per la salute. E allora? Rifarlo e appropriarsi di sensazioni di ordine e efficacia? Non rifarlo e sentirsi freschi, puliti e liberi dagli acari?

C’è da dire che è difficile non fidarsi del comandante William H. McRaven, quando racconta della sua esperienza in Afghanistan (comandò le forze speciali della Marina americana a capo dell’azione che portò all’uccisione di Osama bin Laden): i suoi soldati potevano morire da un momento all’altro, l’orrore della guerra minacciava i giorni e le notti. Ma il suo modo di proteggersi dal caos e dalla paura era il famoso rito mattutino: piegare gli angoli delle lenzuola a 45 gradi e tirarli con decisione infilandoli sotto il materasso (un metodo militare di rifare il letto che per le sue proprietà antidepressive e stabilizzanti viene addirittura impartito ai pazienti in molte comunità di recupero per le tossicodipendenze e i disturbi di personalità).

Rifare il letto in questo modo (ma bisogna usare un lenzuolo normale, senza angoli elastici) è rilassante come fare un grande origami di tessuto. La sensazione del tessuto nelle mani, la vista della stoffa ben tesa sulla superficie del materasso, sono piccole sensazioni che inviano alla nostra mente segnali di calma, ordine, benessere, completezza. «Ogni giorno abbiamo bisogno di un punto di ancoraggio e questo punto può essere anche un gesto semplice come fare il letto», ha detto McRaven, ora cancelliere dell’Università del Texas e autore di Make Your Bed: Poche cose che possono cambiare la tua vita … e forse il mondo , scritto in seguito al successo del video del suo discorso ai neolaureati del 2014, diventato virale. «Vi darà un piccolo senso di orgoglio e vi incoraggerà a completare un compito e poi un altro».

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