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È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.
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Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che l’iconica t-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un simbolo antisemita.
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La neo premio Nobel per la pace Maria Corina Machado ha detto che l’intervento militare è l’unico modo per mandare via Maduro La leader dell’opposizione venezuelana sembra così approvare l'iniziativa militare presa dall'amministrazione Trump.

Cos’ha detto Woody Allen nell’ultima intervista alla Cbs

29 Marzo 2021

È dal 2018 (anno in cui scoppiò il caso Weinstein) che si parla pubblicamente un mese sì e un mese no di Woody Allen e della causa intentata da Mia Farrow nel 1992 per l’abuso della figlia adottiva Dylan. Puntualmente vengono rilasciate interviste dei figli che si schierano dalla parte di Allen o di Farrow, lettere ai giornali, nuovi filmati, anche documentari interi (ne avevamo parlato qua). Adesso, dopo 30 anni dalla sua ultima apparizione televisiva, Allen si è fatto intervistare dalla rete americana Cbs, e il segmento è stato pubblicato domenica 28 marzo sulla piattaforma streaming.

L’intervista sembra una risposta a Allen v. Farrow, la docu-serie di Hbo che si è conclusa giusto due settimane fa, in cui vengono esplorate le dinamiche dietro quelle accuse tramite le parole e testimonianze dirette di Dylan e Mia Farrow. In realtà l’intervista è stata girata la scorsa estate, ma mai rilasciata per scrupolo morale: prima di trasmettere la facciona invecchiatissima di Allen, infatti, la Cbs ha pubblicato un segmento autocritico in cui cerca di giustificare la messa in onda e dunque la legittimazione che è stata data al regista. La motivazione sarebbe la necessità di sentire i due lati della vicenda, considerando che la parte di Allen è stata notoriamente trascurata nel documentario di Hbo.

Come riporta il Los Angeles Times, l’intervista di Allen non aggiunge niente: reitera gli stessi argomenti che usa da trent’anni, ovvero rifiuta le accuse – «nulla di quello che ho fatto a Dylan potrebbe essere frainteso così» – e le rigira a Farrow. Si chiede «perché un 57enne che non è mai stato accusato di niente nella vita dovrebbe guidare, nel bel mezzo di una lite contenziosa per la custodia dei figli, fino alla casa di campagna di Mia… e poi una bambina di sette anni!» screditando e invalidando le accuse e chi le ha mosse. Ammette di essere convinto che Dylan «non stia mentendo, e che creda in quello che dice» rivolgendosi ancora una volta a un’ipotetica invenzione da parte di Mia Farrow.

Ha anche qualcosa da dire in merito alla sua relazione con Soon-Yi Previn, la figlia adottiva di Farrow e del suo ex marito, di 35 anni più piccola e che, si crede, va avanti da quando non era ancora maggiorenne. Allen dice di non pentirsi di nulla, ci scherza su dicendo «se qualcuno mi avesse detto che sarei finito sposato, felicemente, con una donna asiatica molto più piccola di me e non dello show business, avrei risposto che le possibilità erano molto basse. Eppure è quello che è successo». Si era già provato a tacciare Allen: la casa editrice Hachette ha cancellato l’uscita del suo libro, pubblicato in Italia e in pochi altri Paesi; avevano cancellato il suo accordo con Amazon che avrebbe portato a una lunga serie di film; molti attori hanno dichiarato di non voler più collaborare con lui. Eppure si finisce sempre per parlare di lui.

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