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23:42 sabato 3 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Wikileaks diventa un marchio di abbigliamento

15 Ottobre 2014

Abbigliamento e accessori a marchio Wikileaks: non è una boutade, ma un progetto di Julian Assange che potrebbe presto diventare realtà. Sbarcando, in primis, sul mercato indiano. A rivelarlo è un articolo comparso sul Times of India: «L’India è uno dei paesi nei quali c’è maggior consapevolezza di ciò che Wikileaks fa e rappresenta e Julian è eccitato all’idea» ha detto Olafur Vignir Sigurvinsson, rappresentante di Wikileaks noto per aver organizzato il trasferimento di Edward Snowden in Russia. Il ricavato dalla vendita di questa potenziale linea di moda andrebbe a rimpinguare le casse dell’associazione che pare stia cercando un partner per strutturare una vera e propria rete di punti vendita in India.

Esistono già una serie di prodotti che richiamano ai valori sui quali Assange ha fondato Wikileaks e che aiutano l’associazione ad autofinanziarsi: si tratta di una vera e propria linea di merchandising che spazia dalle t-shirt (“Designated Enemy of the State”; “Hackers of the World Unite!” sono solo alcune delle frasi stampate sulle magliette) alle tazze, fino alle cover per smartphon e tablet. Per ora questi gadget sono in vendita esclusivamente online, ma secondo quanto riporta il giornale indiano pare che l’associazione sia in trattativa con una serie di agenti per distribuirli Portogallo, Germania, Svizzera, Austria, Spagna e Francia.

Il mondo della moda non è nuovo all’affaire Wikileaks: nel 2012 Vivienne Westwood – che ha di recente fatto visita al fondatore presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove si trova dal 2012 – aveva creato una t-shirt sulla quale, insieme a un ritratto della stessa designer, troneggiava la scritta “I am Julian Assange”. I proventi della vendita della maglietta, venduta al prezzo di 40 sterline, erano andati tutto a supporto di quello che la stilista britannica aveva definito «a real hero».

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