Hype ↓
13:52 giovedì 11 settembre 2025
Due giorni prima dell’omicidio il magazine Jezebel aveva assunto delle streghe per mandare una maledizione a Charlie Kirk Con una nota all'articolo, l'editor della testata femminista si è trovato costretto a condannare l'accaduto.
È uscito il primo trailer di Nouvelle Vague, il film in cui Richard Linklater racconta Jean-Luc Godard che gira Fino all’ultimo respiro E che potremo vedere in streaming su Netflix, dove sarà disponibile dal 14 novembre.
Il biopic di Giorgio Armani è già in lavorazione  S’intitola Armani – The King Of Fashion ed è in lavorazione già da mesi, non si sa se con il benestare della famiglia o no.
OpenAI vuole portare il suo primo film animato fatto tutto con l’intelligenza artificiale al prossimo Festival di Cannes Si intitola Critterz, è già in corso di realizzazione, ma il progetto di presentarlo a Cannes appare molto difficile.
Dopo due anni di prove, EssilorLuxottica ha deciso di introdurre la settimana lavorativa corta Le sperimentazioni fatte fin qui hanno dato ottimi risultati, e ora l'azienda sembra intenzionata a cambiare definitivamente modello di produzione
La vita e la carriera del giovane Gigi D’Alessio diventeranno un film Il biopic si intitolerà Solo se canti tu e a interpretare D'Alessio sarà Matteo Paolillo, meglio noto come Edoardo Conte di Mare fuori.
Migliaia di registi, attori, sceneggiatori e lavoratori del cinema hanno firmato un appello per boicottare l’industria cinematografica israeliana Tra questi anche Yorgos Lanthimos, Olivia Colman, Tilda Swinton, Javier Bardem, Ayo Edebiri, Riz Ahmed e Josh O’Connor.
Il tentativo del governo nepalese di vietare i social è finito con 19 morti, le dimissioni del Presidente del Consiglio e il Parlamento in fiamme In 48 ore il Paese è piombato nel caos, il governo è stato costretto a fare marcia indietro e a chiedere pure scusa.

Welcome to Favelas ha detto che ha incontrato dei rappresentanti di Elon Musk

24 Gennaio 2025

Welcome to Favelas è una delle pagine Instagram (prima era più forte su Facebook) più famose in Italia, tra quelle che “denunciano” gli episodi di degrado o di criminalità di vario genere con video amatoriali. Ha un milione di follower, e se non la conoscete, seguendola ci potete trovare video ripresi all’insaputa dei protagonisti, che mostrano uomini e donne affetti da disagi di vario tipo, senzatetto, scene di disagio cittadino o episodi di violenza, e anche furti, rapine, degrado vario. Sembra denuncia, ma l’operazione è più complessa (antropologicamente parlando), simile alla gogna o allo sberleffo; all’amplificazione del caos per poter richiedere un nuovo ordine.

Non proprio una raccolta di contenuti progressisti, potremmo dire: a partire dal nome. E infatti non ci stupisce poi così tanto l’annuncio che è comparso nel suo feed giovedì 23 gennaio in un post con il volto di Elon Musk. Ci si legge: «Nei giorni scorsi, alcuni rappresentanti europei di Elon Musk hanno avuto un incontro con gli amministratori di realtà social legate al mondo dell’informazione indipendente, tra cui, per l’Italia, Welcome to Favelas. Al momento, le parti hanno scelto di non rilasciare dichiarazioni ufficiali, ma l’incontro è stato giudicato dai partecipanti come necessario e molto stimolante».

Musk, che si è impegnato moltissimo, in termini economici e di esposizione personale, per supportare Donald Trump nella sua corsa presidenziale, aveva twittato dopo la vittoria: «You are the media now». Lo stesso hashtag che si legge in fondo alla comunicazione di Welcome to Favelas, e anche nella bio, da giovedì 23. L’intenzione di “superare” (leggi anche: silenziare?) i cosiddetta media tradizionali (cioè il giornalismo fatto dai giornalisti) è evidentemente uno degli obiettivi della nuova tecnocrazia trumpiana, e non ci stupisce, dicevamo, che realtà come Welcome to Favelas siano state avvicinate nell’operazione.

Farebbe anche sorridere il tono di voce del post, quello ripulito e goffamente formale di chi si trova per la prima volta a compilare un comunicato stampa, un burocratese da verbale tipicamente italiano. Ma è un’operazione che, presa seriamente, non lascia molta tranquillità, considerata la lunga fila questuante dei tech bros proprietari delle piattaforme social all’inaugurazione di Trump.

Articoli Suggeriti
Il tentativo del governo nepalese di vietare i social è finito con 19 morti, le dimissioni del Presidente del Consiglio e il Parlamento in fiamme

In 48 ore il Paese è piombato nel caos, il governo è stato costretto a fare marcia indietro e a chiedere pure scusa.

Una giornalista italiana ha scatenato un putiferio per non aver coinvolto Ayo Edebiri in una domanda su MeToo e Black Lives Matter

Argomenti sui quali ha preferito interpellare Julia Roberts e Andrew Garfield, gli altri due protagonisti di questa intervista a tre fatta durante la Mostra del cinema di Venezia.

Leggi anche ↓
Il tentativo del governo nepalese di vietare i social è finito con 19 morti, le dimissioni del Presidente del Consiglio e il Parlamento in fiamme

In 48 ore il Paese è piombato nel caos, il governo è stato costretto a fare marcia indietro e a chiedere pure scusa.

Una giornalista italiana ha scatenato un putiferio per non aver coinvolto Ayo Edebiri in una domanda su MeToo e Black Lives Matter

Argomenti sui quali ha preferito interpellare Julia Roberts e Andrew Garfield, gli altri due protagonisti di questa intervista a tre fatta durante la Mostra del cinema di Venezia.

Dopo la beatificazione, su Reddit ci si chiede se la PlayStation di Carlo Acutis possa essere considerata una reliquia

Domanda alla quale è difficile rispondere, perché ne esistono di diversi tipi e tutte devono essere autenticate dalla Chiesa.

La canzone più usata quest’estate su TikTok Italia è un pezzo di otto anni fa di Andrea Laszlo De Simone

“Fiore mio” è Song of the Summer 2025 su TikTok, fatto che ha sorpreso prima di tutti De Simone, che non è nemmeno iscritto al social.

Shein ha usato un modello AI uguale a Luigi Mangione in una pubblicità ma ha dovuto rimuoverla subito

È durata poco, molto poco, la prima volta di Luigi Mangione come testimonial di una multinazionale (a sua insaputa).

Donne, è arrivato il maschio performativo

Tote bag, Birkenstock Boston, jeans giapponesi, auricolari a filo, in mano una tazza di matcha e un libro, meglio se di Sally Rooney o bell hooks: è la divisa del performative man, che dovrebbe essere l'antidoto al maschio tossico. Ma che rischia di essere pure peggio.