Hype ↓
08:25 giovedì 20 novembre 2025
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.

Archiviate Hobbes, l’uomo primitivo non era molto più violento di noi

29 Settembre 2016

Allo stato brado, l’umanità viveva nella violenza più assoluta, poi per fortuna è arrivata la civiltà che ci ha permesso di vivere con la ragionevole speranza di non essere sgozzati: quella dell’uomo primitivo violento e dell’uomo civilizzato molto meno violento è una percezione diffusa, cristallizzata da Thomas Hobbes nella sua teoria sullo “stato di natura”.

Un nuovo studio spagnolo, pubblicato sulla rivista Nature, sembra però smontare questa teoria: la violenza fa parte del dna umano, è principalmente una questione genetica, e la civiltà non ha cambiato di molto il tasso di violenza.

Violenza umana: il processo a OJ Simpson

Jose Maria Gomez, biologo evoluzionista dell’università di Granada, ha comparato il tasso di violenza infra-specie (cioè la tendenza a uccidere un individuo della propria stessa specie) di diversi mammiferi: ha scoperto che tutti i primati, incluse le scimmie e gli esseri umani, sono molto più violenti degli altri mammiferi. Nello studio, ripreso dallo Scientific American, si stima che la violenza infra-specie causi circa il 2% delle morti tra i primati non umani: la stessa frequenza che i paleontologi stimano per gli uomini primitivi, che hanno vissuto prima della rivoluzione del Neolitico (cioè la nascita delle società complesse), cosa che spinge Gomez a pensare a una forte componente genetica della violenza, come tratto comune a tutti i primati.

Ora, il fatto che la violenza sia genetica, insomma un elemento insito nella “natura umana”, non contraddice affatto una visione hobbesiana del mondo: il filosofo inglese teorizzava appunto che l’uomo fosse violento per natura e che per questo la civiltà fosse necessaria.

Violenza umana: l'assassinio di Enrico II

Quello che Gomez suggerisce è però che il margine di intervento della civiltà nel diminuire la violenza dell’uomo sull’uomo sia molto più ridotto di quanto non tendiamo a credere. In particolare, lo studioso spagnolo punta a smontare le teorie di molti scienziati evoluzionisti che tendono a sovrastimare la violenza degli uomini primitivi, nonché a sottostimare la nostra, e che invocano Hobbes a supporto delle loro tesi.

Lo Scientific American ricorda per esempio un paper spesso citato dello psicologo evoluzionista Steven Pinker, intitolato proprio “Hobbes got it right”: Pinker sosteneva che in un ipotetico “stato di natura” l’incidenza di morti violente sarebbe del 15%. Gomez invece abbassa la cifra al 2%. Se si pensa che, stando ai dati dell’Oms, circa 5,8 milioni di persone muoiono ogni anno di morte violenta (poco meno dell’1% della popolazione mondiale), la conclusione è che l’uomo primitivo non era poi tanto più violento di noi.

Codex Lienzo de Tlaxcala, circa 1550 (Hulton Archive/Getty Images), OJ Simpson durante il processo, 1995 (Vince Bucci/Getty), l’assassinio di Re Enrico II a Canterbury 1170. (Hulton Archive/Getty Images)
Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.