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18:09 martedì 13 maggio 2025
Milano ha respinto il convegno sulla remigrazione organizzato dall’estrema destra Era in programma il 17 maggio ma a causa delle proteste gli organizzatori sono stati costretti ad annullare e remigrare altrove.
Anche quest’anno all’Eurovision sta succedendo un casino attorno alla cantante israeliana Proteste, denunce, tentativi di boicottaggio, minacce, fischi veri e registrati: per Yuval Raphael l'Eurovision è iniziato così.
Cosa ha detto il primo testimone sentito nel processo contro Diddy Il rapper è accusato, tra le altre cose, di sfruttamento della prostituzione in un processo appena iniziato a New York.
Gérard Depardieu è stato condannato per violenza sessuale Diciotto mesi, con pensa sospesa, per violenze ai danni di due donne durante le riprese del film Les Volets Verts, nel 2021.
Il Festival di Cannes ha vietato il naked dress «per motivi di decoro» E pure le tote bag, gli zaini e i borsoni grossi, sul red carpet e in tutti gli spazi dell'evento.
L’Eliseo è stato costretto a smentire il fatto che Macron stesse tirando cocaina con Merz e Starmer Fake news diffusa su Telegram anche dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
Grazie alla serie Netflix sono ripartite le ricerche sulla famiglia di Héctor G. Oesterheld, il desaparecido autore dell’Eternauta I suoi nipoti, scomparsi 50 anni fa, potrebbero essere ancora vivi, hanno rivelato due associazioni.
Il litigio tra Elio Germano e il ministro Giuli non finisce più Va avanti ormai da quasi una settimana, dal giorno dei David di Donatello, e nessuno dei due sembra avere intenzione di arrendersi.

Un Truman Show per curare i malati di Alzheimer

13 Dicembre 2016

Quasi cinque milioni e mezzo di persone soffrono del morbo di Alzheimer negli Stati Uniti, scrive l’Atlantic. E a questi vanno aggiunti quelli colpiti da altre forme di demenza senile, in aumento costante. Le terapie utilizzate per curare queste malattie fanno riferimento anche ad attività quotidiane per i pazienti, che possono partecipare a gruppi, fare esercizio fisico, eccetera. La nuova frontiera di queste cure ha tuttavia dell’incredibile: a San Diego il George G. Glenner Alzheimer’s Family Care Centers, una no-profit che gestisce alcuni centri di questo tipo, ha iniziato a costruire un piccolo villaggio di 24 prefabbricati, disegnato per replicare in tutto e per tutto un paesino americano degli anni Cinquanta. Se i malati di Alzheimer torneranno nei luoghi della loro gioventù, hanno pensato a San Diego, forse saranno in grado di ricordare il loro passato.

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Il progetto del George G. Glenner, una sorta di Truman Show a uso e consumo dei degenti, ha un precedente da cui è stato ispirato: in Olanda c’è Hogeweyk 1, una struttura di cura per pazienti affetti da demenza, in cui 150 persone risiedono in una micro-cittadina comprensiva di negozi, parrucchiere e servizi, tutti gestiti da personale medico “in borghese”. La città fantasma di San Diego verrà ultimata nel 2018 in un ex magazzino nel sobborgo di Chula Vista, e avrà anche un negozio di animali, spiega l’Atlantic, un museo, una biblioteca, un diner, un ospedale, un cinema, e «tutto sarà disegnato per sembrare appartenente al periodo compreso tra il 1953 e il 1961», quando la maggior parte degli ospiti del centro aveva tra i 20 e i 30 anni.

Quando la malattia fa il suo corso, infatti, sono i ricordi dell’infanzia e della giovinezza a rimanere intatti più a lungo: «Chiedete a una persona con una forma di demenza allo stadio intermedio di Jennifer Lawrence e otterrete uno sguardo confuso, ma tirate fuori una foto di Judy Garland e potrete iniziare una conversazione vivace», per usare la frase del magazine americano. E il fatto che la strada sia quella giusta è testimoniato anche da un aneddoto: Scott Tarde, il presidente responsabile del centro, e il suo staff hanno comprato una Ford Thunderbird 8 del 1959 per la nuova struttura. Uno dei pazienti, un uomo anziano affetto da morbo di Parkinson (una malattia che può portare all’infermità mentale) ha preso in mano uno dei due fari, l’ha guardato un po’ e poi ha pronunciato, pensoso: «È del ’58, o di qualche anno dopo».

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