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17:56 venerdì 14 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

L’influenza di Venere

Secondo uno studio recente sul pianeta potrebbe esserci vita, ma che importanza ha nel nostro immaginario?

di Studio
15 Settembre 2020

Su Venere le stagioni non esistono, e un giorno dura più di un anno. Come avevano dimostrato le sonde che nel tempo hanno toccato la sua superficie, attraversando le dense nubi citeree formate da acido solforico, al diminuire dell’altezza, il calore e la pressione aumentano rapidamente, l’atmosfera diventa corrosiva, arrivando alla temperatura di 450°C e rendendo così quella che è stata definita “gemella della Terra” un luogo in cui la sopravvivenza non sarebbe possibile. Eppure, è del 14 settembre la notizia, pubblicata su Nature Astronomy, che un team guidato da Jane Greaves dell’Università di Cardiff ha rilevato la presenza di fosfina gassosa nelle nuvole di Venere. Una scoperta che potrebbe indicare la presenza di vita sul pianeta, considerato che sulla Terra la produzione di fosfina è strettamente legata ai processi biologici.

“Stella del mattino” e della sera, l’oggetto più luminoso del nostro sistema solare ha sollecitato la fantasia di artisti e autori in modo diverso, fino agli anni Settanta (quando precedentemente all’invio delle prime sonde si credeva che sulla superficie ci fossero distese di foreste paludose), come un luogo da colonizzare, e poi simile a un inferno, fatto di vulcani attivi, fiumi di magma. Intesa dai registi come controparte femminile di Marte come lo fu nella mitologia latina e greca. Dipinta, vagheggiata, conosciuta per il suo legame antropologico ed esoterico che ha legato l’uomo al pianeta fin dall’antichità, Venere ha influenzato profondamente l’immaginario collettivo, alimentando congetture, superstizioni e correnti narrative sull’esistenza di una presunta civiltà venusiana, fondata su principi etici avanzati ed utopistici. Una rassegna culturale per avvicinarsi ancora di più lei, anche da lontano.

Mitologia
Venere, la prima “stella” che si può vedere di sera, e anche l’ultima che scompare al mattino. Così come notò Pitagora, che per identificarla parlò di Vespero e Lucifero, intesi come stella della sera e portatrice di luce. Conosciuto come Venere (e quindi associato alla Dea dell’Amore per la sua grande luminosità, trattandosi del secondo oggetto più splendente osservabile nella volta celeste dalla Terra dopo la Luna), il pianeta deve il suo nome alla divinità romana corrispondente alla greca Afrodite e a numerose figure di altre civiltà, come Inanna per i Sumeri, Isthar per i Babilonesi, Astarte per i Siro-palestinesi, Turan per gli Etruschi. Nell’accezione classica, sono molte le ipotesi sulla nascita della dea, generata dal cielo o dalla spuma del mare come la rappresentò Botticelli. Il simbolo più utilizzato per indicare il pianeta è il “glifo”, cioè un cerchio, simbolo della spiritualità, che sormonta una croce, simbolo della materia. Secondo gli esperti, l’unione dei due aspetti vorrebbe significare il trionfo della forza dell’amore e dell’armonia su tutti gli squilibri e gli affanni terreni. Non è un caso che, in astrologia, la sua posizione alla nascita sia utile per capire il modo usato dalle persone per esprimere i sentimenti e la loro profondità.

Letteratura
Nel racconto A trip to Venus, pubblicato nel 1897 da John Munro, padre e figlia viaggiano su una macchina volante, dirigendosi su Mercurio e su Venere: qui trovano una civiltà avanzata ed utopica, di cui il protagonista finirà per innamorarsi. È solo una delle accezioni con cui gli autori si sono avvicinati a Venere, tra cui i grandi nomi della fantascienza: da H. P. Lovecraft con Nel labirinto di Eryx, James G. Ballard nel racconto Ora zero, Roger Zelazny, C. S. Lewis con Perelandra, Asimov, Robert A. Heinlein ed Edgar Rice Burroughs. Scrittori che spesso hanno dovuto adeguarsi alle scoperte astronomiche trovando espedienti per rendere il pianeta un possibile territorio da colonizzare. Nel romanzo 3001 Odissea finale del 1997 (quarto e ultimo libro della saga spaziale iniziata con il più famoso 2001 Odissea nello spazio), Arthur C. Clarke ipotizzò per esempio una complessa operazione per abbassare le elevatissime temperature di Venere, mediante la deviazione di frammenti di comete da far cadere sulla sua superficie. Nel romanzo Man of Two Worlds pubblicato nel 1986 da Frank Herbert (l’autore della saga di Dune) con il figlio Brian, parte della storia ha luogo su Venere, con una guerra tra i francesi e i cinesi che indossano tute armate composte di “inceram”, un materiale incredibilmente resistente al calore.  Ma tanti sono anche i racconti di epoca precedente sul pianeta Venere, come il romanzo di Isaac Asimov del 1954, Lucky Starr e gli oceani di Venere, dove il pianeta è descritto come completamente ricoperto dalle acque, le colonie umane sono collocate in cupole sottomarine ed è dominato da creature telepatiche somiglianti alle rane. O ancora, del 1953, Il passaggio della stella nera di John W. Campbell, in cui Venere è la sede di un’avanzatissima civiltà; e Sheol, di Lino Aldani del 1960, un racconto in cui Venere è abitato da una razza dall’antichissima origine terrestre, ordinata in maniera rigida, ma sconvolta dall’usurpazione di un dittatore.

Cinema
Una confluenza tra la Venere mitologica e quella astronomica avviene ne La Regina di Venere (Queen of Outer Space, 1958) che racconta la lotta contro la malvagia regina di Venere, Yllana, che aveva bandito tutti gli uomini dal pianeta. Tra i film che hanno rappresentato Venere svincolata dal concetto di donna, I sette navigatori dello spazio, una produzione russa del 1962 che descrive Venere quale luogo dalla vegetazione lussureggiante, abitato da dinosauri e dai resti di un’antica civiltà; e Soyux-111/Terrore su Venere del ’66, di Kurt Maetzig, basato sull’opera dello scrittore di fantascienza Stanislaw Lem. Il film, ambientato nel 1985, narra la vicenda di un gruppo di astronauti che scopre un inquietante messaggio di distruzione da parte di una civiltà venusiana.  Dopo aver esplorato il pianeta, scoprono che quella civiltà si è estinta, a causa di un gravissimo conflitto, lasciando sulla superficie soltanto mostruose creature. Infine, nell’universo di Star Treck (1966–), Venere è l’ambientazione di numerose sedi di addestramento dell’Accademia della Flotta stellare.

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