I temporali estivi, come quelli visti a Milano negli ultimi giorni, non hanno quasi più niente di normale. Si capisce, quindi, che scatenino reazioni che non hanno quasi più niente di razionale.
È già sicuro che l’uragano Melissa sarà la tempesta più forte dell’anno
Si muove con lentezza e questo non fa che renderlo ancora più devastante: i suoi venti hanno raggiunto la velocità di 250 km/h.
Gli esperti lo descrivono come un uragano lento, che si muove con la stessa velocità di una persona che sta facendo una passeggiata. L’uragano Melissa percorre appena sette chilometri all’ora e non sembra intenzionato ad accelerare. Potrebbe sembrare una buona notizia, dato che questa lentezza dovrebbe dare alle persone che vivono ai Caraibi, soprattutto in Giamaica e a Cuba, il tempo necessario a evacuare o a trovare riparo. Invece gli esperti interpellati da Al Jazeera spiegano che la lentezza di Melissa lo renderà ancora più pericoloso: avrà tutto il tempo di travolgere la Jamaica con le sue potentissime raffiche di vento e le piogge torrenziali, “fermandosi” nelle zone interessate più di un uragano medio, causando ancora più danni.
Melissa è un uragano di grado cinque nella scala Saffir-Simpson, che misura la pericolosità di questi fenomeni meteorologici: si muove lentamente lungo il suo percorso, ma i suoi venti superano la velocità di 250 chilometri orari. Sono dunque in grado, con relativa facilità, di sradicare piante e sollevare non solo tetti, ma interi edifici e veicoli, scagliandoli a centinaia di metri di distanza. Inoltre Melissa è carico di pioggia, il che vuol dire che può scaricare su piccole porzioni di territorio ingentissime quantità di acqua in pochi minuti, causando allagamenti e addirittura inondazioni.
Mentre i meteorologi hanno già confermato che per la Giamaica Melissa sarà l’uragano più devastante del secolo, la comunità scientifica sta cercando di capire gli ulteriori sviluppi della tempesta più forte dell’anno. Nelle scorse ore, un aereo dell’aeronautica statunitense ha attraversato il centro dell’uragano, scoprendo che si sta verificando il raro “effetto stadio”: nel cosiddetto occhio del ciclone si sono ammassate così tante nubi che l’effetto è proprio quello di una sorta di gigantesco anfiteatro fatto di nuvole bianchissime. Uragani lenti ma violentissimi come Melissa stanno purtroppo diventando sempre più frequenti: gli esperti pensano che questo generalizzato “rallentamento” nella velocità di movimento di questi fenomeni possa essere collegato al cambiamento climatico.
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