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11:34 martedì 16 dicembre 2025
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I Talebani in Afghanistan hanno un nuovo nemico: i giovani che si vestono da Peaky Blinders Quattro ragazzi di 20 anni sono stati sottoposti a un «programma di riabilitazione» dopo aver sfoggiato outfit ispirati a Tommy Shelby e compari.
Il neo Presidente del Cile José Antonio Kast ha detto che se Pinochet fosse ancora vivo voterebbe per lui Ed evidentemente anche questo è piaciuto agli elettori, o almeno al 58 per cento di quelli che hanno votato al ballottaggio e che lo hanno eletto Presidente.
Dopo l’attentato a Bondi Beach, in Australia vogliono introdurre leggi durissime sul porto d’armi visto che quelle usate nella strage erano tutte detenute legalmente Intestate tutte a Sajid Akram, l'uomo che insieme al figlio Naveed ha ucciso 15 persone che si erano radunate in spiaggia per festeggiare Hannukkah.
Nonostante diversi media parlino già di omicidio e accusino il figlio Nick, della morte di Rob Reiner e di sua moglie Michelle non si sa ancora quasi nulla La polizia di Los Angeles ha confermato solo il ritrovamento dei cadaveri e l'inizio di un'indagine che contempla anche la «possibilità di omicidio».
Hbo ha svelato le prime immagini di Euphoria 3 ma della trama di questa nuova stagione non si capisce ancora niente Ben 13 secondi di video che anticipano la terza stagione, in arrivo nel mese di aprile, in cui si vedono tutti i protagonisti e le protagoniste.
Nel 2026 OpenAI lancerà una modalità di ChatGPT per fare sexting Sarà una funzione opzionale e disattivata di default, che rimuoverà i limiti attualmente imposti al chatbot sui prompt con contenuti sessuali.
Una ricerca ha dimostrato che la crescita economica non è più legata all’aumento delle emissioni di CO₂ E, di conseguenza, che la transizione energetica non è un freno all'aumento del Pil, neanche nei Paesi più industrializzati.

In Germania un uomo è stato licenziato per aver appeso un suo quadro nel museo in cui lavorava

15 Aprile 2024

Pare fosse il suo sogno, vedere un suo dipinto esposto in un famoso museo. Un sogno che inseguiva da decenni, la ragione per la quale si presentava a tutti come artista freelance: il suo lavoro alla Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera, in Germania, era soltanto il lavoro che era costretto a fare per pagare affitto, bollette e spese varie in attesa di affermarsi finalmente come artista. Arrivato però all’età di 51 anni e non avendo minimamente accorciato la distanza che lo separava dal successo, ha deciso di approfittare della sua posizione di dipendente della Pinakothek, di usarla come scorciatoia verso la realizzazione del suo sogno. E quindi ha deciso, ovviamente senza chiedere niente a nessuno, di appendere una delle sue opere alle pareti della pinacoteca. La gloria è durata meno di una giornata, però: il tempo necessario agli addetti alla sicurezza di accorgersi che quel quadro non doveva stare dove stava. Il sogno però è comunque da considerarsi realizzato, e ci mancherebbe pure altro: l’uomo ci ha rimesso il posto di lavoro, almeno la soddisfazione di dire di aver avuto una sua opera esposta alla Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera chi ha il cuore di togliergliela.

L’uomo protagonista di questa storia non ha un nome, per ovvi motivi di riservatezza. Come raccontano e Chris Stern su Cnn, di lui sappiamo soltanto che prima di realizzare il suo sogno era uno dei tecnici della pinacoteca specializzati nell’allestimento delle mostre. Lo scorso 26 febbraio ha deciso di appendere uno dei suoi quadri – un oggetto anche di una certa dimensione: un metro per un metro circa – nella sala della Sammlung Moderne Kunst, la collezione di arte moderna della pinacoteca. Aveva pensato a tutto, l’uomo con un sogno: aveva aspettato che il pubblico andasse via e che i colleghi tornassero a casa, era rimasto da solo, con la scusa di dare un’ultima occhiata alle sale per assicurarsi che fosse tutto al suo posto. Certo di non essere osservato da nessuno, ha poi inchiodato – letteralmente: ha usato due chiodi e un martello – il suo quadro alla parete. È stata proprio questa decisione a metterlo davvero nei guai: adesso è accusato di danneggiamento, un reato per il quale il codice penale tedesco prevede una pena fino a due anni di detenzione. Si fosse limitato semplicemente ad appoggiare l’opera alla parete, forse le conseguenze sarebbero state meno gravi. Ma probabilmente, una simile sciatteria sarebbe stata inaccettabile per lui, offensiva sia per l’artista freelance che per l’allestitore.

E forse è anche per questo che alla fine ha deciso di confessare il crimine commesso. Forse il senso di colpa, la consapevolezza di aver danneggiato un’istituzione museale, si è fatta subito insopportabile sia per l’artista freelance che per l’allestitore di mostre. E quindi l’uomo ha scritto una mail all’amministrazione del museo per costituirsi, magari sperando anche di avere così la possibilità di ravvedersi, di riparare al danno – la polizia di Monaco ha stimato che spendendo cento euro in riparazioni la parete danneggiata tornerà come nuova – e ricominciare così la sua vita per come l’aveva lasciata prima di realizzare il suo sogno. Non è andata così: l’uomo il suo sogno lo ha realizzato, e i suoi ex datori di lavoro questa cosa ci hanno tenuto a sottolinearla. Licenziandolo e denunciandolo.

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