La serie, con protagoniste Sarah Snook e Dakota Fanning, sembra un thriller ma in realtà è tutta una grande storia sulla sisterhood che vince sempre. E sull'impossibilità degli uomini di uscire puliti da qualsiasi situazione.
Dal 9 all’11 dicembre Una poltrona per due sarà al cinema
I cinepanettoni non esistono più, ma la tradizione del film natalizio è vivissima. Le piattaforme streaming ne sfornano di nuovi ogni anno, riscuotono quasi sempre un buon successo nonostante siano quasi sempre bruttissimi. Adesso anche le sale vogliono la loro fetta di atmosfera natalizia, e quindi ecco che al cinema tornano i classici natalizi. E in Italia non c’è film più natalizio di Una poltrona per due, che siamo sicuri anche quest’anno ritornerà su Canale 5 il giorno della Vigilia e farà i soliti ascolti altissimi. In attesa del 24, Adler Entertainment riporta al cinema, per tre giorni, il film di John Landis: il 9, il 10 e l’11 dicembre appuntamento dunque in sala, per vedere Una poltrona per due sullo schermo grande, in versione restaurata 4K.

Come ha scritto Clara Mazzoleni in questo articolo, la passione del pubblico italiano per Una poltrona per due è una sorta di case study: non c’è un altro Paese al mondo in cui il film riscuota ancora tanto successo, a più di 40 anni dall’uscita delle sale e nonostante venga riproposto ogni anno nel giorno della Vigilia di Natale. È una stranezza per questo motivo ma anche per un altro: in teoria i tempi sono cambiati e la comicità di Una poltrona per due dovrebbe essere invecchiata, e anche piuttosto male. Ma nonostante un giorno sì e l’altro pure ci sia qualcuno che grida alla “dittatura del politicamente corretto” e si lamenta per il fatto che “non si può dire più niente”, il film, almeno in Italia, continua a riscuotere lo stesso successo.
C'è la sua firma su 1992, Gomorra, The Bad Guy, Esterno notte, Il traditore e Il maestro. E adesso anche su una delle sorprese di questo anno cinematografico: Breve storia d'amore, la sua opera prima da regista.
Il film con cui Jim Jarmusch ha vinto il Leone d'oro a Venezia è un'opera apparentemente "piccola" che però affronta il mistero più grande di tutti: cosa passa per la testa dei nostri genitori? E per quella dei nostri figli?