Voli low cost e affitti brevi hanno contribuito alla democratizzazione del turismo. Poi qualcosa è cambiato, viaggiare è diventato costoso, difficile, dannoso. Ma il turismo non è diminuito, anzi. Ne parliamo sul nuovo numero di Rivista Studio, "Gran Turismo", appena arrivato in edicola.
Trieste è piena di turisti delle crociere che non possono attraccare a Venezia e quindi li scaricano a Trieste
Le persone fanno un giro in città e poi prendono l'autobus. Per Venezia.

A causa dell’instabile e delicato equilibrio della laguna di Venezia e dei suoi bassi fondali, la città ha preso la decisione di impedire alle navi da crociera di attraccare nel proprio porto, divieto entrato in vigore dal primo agosto 2021. Le varie compagnie di navigazione hanno quindi deciso di ripiegare sulle città marittime vicine, prima tra tutte Trieste, separata da Venezia da appena due ore di autobus. Autobus presi d’assalto dai turisti che ormai utilizzano Trieste come base per la loro visita a Venezia.
Fino a qualche anno fa, si è trattato di qualche nave all’anno. Ora, come racconta il New York Times, la situazione è diventata insostenibile. I numeri indicano che a Trieste, nel 2019, sono sbarcati 177.000 passeggeri, nel 2022 gli sbarchi sono stati 450.000, l’anno scorso sono arrivati in 500.000, e il numero è destinato a salire.
Con le ondate di visitatori che non accennano a diminuire, gli abitanti di Trieste ora si chiedono se anche loro saranno presto sommersi come i veneziani. C’è chi coglie l’occasione per mostrare la città e, rimanendo ottimista, spera nel rilancio dell’economia cittadina mossa dal turismo. C’è invece chi il turismo lo teme, soprattutto quello “mordi e fuggi” e, ai microfoni del New York Times lamenta la scomparsa dei piccoli artigiani in favore di locali e ristornati.
In ogni caso, il rinnovato interesse per la città solleva interrogativi. Trieste, infatti, per la prima volta, è entrata nei primi dieci posti della classifica sul sovraffollamento di Demoskopika, l’azienda che si occupa di indagini di mercato seguendo i criteri di densità ricettiva, intensità turistica, utilizzazione lorda e quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico ed è in grado di studiare come e quali città siano sotto pressione a causa dell’overtourism. E a proposito di overtourism: a come il turismo sia ormai diventato un problema politico abbiamo dedicato l’ultimo numero di Rivista Studio: lo trovate qui.