Il progetto, che per ora è solo un'iniziativa privata, prevede un’ora al mese di ferie e un bonus di 100 euro per incentivare la socialità.
Il rilancio dei treni notturni era stato presentato come uno degli assi portanti della strategia europea per ridurre le emissioni del trasporto a corto raggio, in particolare quelle dell’aviazione. Oggi, però, molti dei collegamenti annunciati che avrebbero dovuto unire le grandi città europee nottetempo sono stati cancellati o ridimensionati. Secondo l’analisi pubblicata da Politico, il problema non è il disinteresse dei viaggiatori europei: «La domanda c’è», ha spiegato Chris Engelsman, cofondatore dell’operatore European Sleeper. «Alle persone piacciono i treni notturni, li considerano migliori per l’ambiente ed efficienti. Il problema non è quello, ma i limiti e la burocrazia del sistema ferroviario».
A non funzionare è soprattutto la struttura dei costi e della gestione. I treni notturni richiedono infatti più personale rispetto ai servizi diurni, carrozze speciali con cuccette e cabine letto, manutenzione più complessa e standard di sicurezza differenti. A questo si aggiungono le difficoltà legate ai confini nazionali: regole diverse, tariffe d’accesso alle reti variabili, priorità spesso assegnata ai treni ad alta velocità o al traffico merci. Secondo Politico, a mancare è soprattutto la volontà politica e industriale di coordinare davvero questi servizi su scala europea. I grandi vettori non sono intenzionati a investire nel settore e il loro immobilismo ostacola le piccole realtà interessate a questo mercato, che operano con margini risicati.
Il risultato è un mercato che resta di nicchia, quindi poco attraente per gli investitori capaci di garantire il capitale necessario a fare il salto di qualità. I treni notturni hanno bisogno di grandi numeri per essere sostenibili, ma un convoglio può effettuare al massimo un viaggio a notte, rendendo necessario disporre di molte carrozze dedicate. Il problema è che queste carrozze sono vecchie, poche e costose da sostituire e nessun costruttore è disposto a investire senza precedenti di successo consolidati. Senza una flotta nuova e un sostegno pubblico strutturale, la promessa europea di un’Europa collegata da treni notturni efficienti e convenienti rischia di restare incompiuta.