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17:31 martedì 17 giugno 2025
A quanto pare Papa Leone XIV è imparentato con un sacco di celebrity Lo ha rivelato un'inchiesta del New York Times: tra i cugini alla lontana ci sono Madonna, Angelina Jolie, Justin Bieber, Justin Trudeau e pure Hillary Clinton.
Per i palestinesi che vivono in Israele non ci sono bunker antiaerei in cui cercare rifugio Non ci sono perché non sono stati costruiti: con i bombardamenti iraniani i civili non hanno via di scampo.
I veneziani le stanno provando tutte per rovinare il matrimonio di Jeff Bezos e Lauren Sánchez Striscioni, cartelli, assemblee, proteste, pure un adesivo anti Bezos ufficiale che si trova attaccato un po' ovunque in città.
La nuova grande idea di Mark Zuckerberg è mettere la pubblicità anche dentro Whatsapp Per il momento le chat sono state risparmiate dalla banneristica, ma c'è sa scommettere che non sarà così a lungo.
Pixar ha annunciato un film con protagonista un gatto nero e tutti hanno pensato che ricorda molto un altro film con protagonista un gatto nero Il film Disney-Pixar si intitola Gatto, è ambientato a Venezia e lo dirige Enrico Casarosa. Il film al quale viene accostato lo potete indovinare facilmente.
Tra Italia, Spagna e Portogallo si è tenuta una delle più grandi proteste del movimento contro l’overtourism Armati di pistole ad acqua, trolley e santini, i manifestanti sono scesi in piazza per tutto il fine settimana appena trascorso.
Will Smith ha detto che rifiutò la parte di protagonista in Inception perché non capiva la trama Christopher Nolan gli aveva offerto il ruolo, ma Smith disse di no perché nonostante le spiegazioni del regista la storia proprio non lo convinceva.
Hbo ha fatto un documentario per spiegare Amanda Lear e la tv italiana agli americani Si intitola Enigma, negli Usa uscirà a fine giugno e nel trailer ci sono anche Domenica In, Mara Venier e Gianni Boncompagni.

La storia dei tiktoker russi che fanno propaganda per il governo

07 Marzo 2022

Che i social media facciano parte dell’arsenale bellico impiegato ormai in qualsiasi conflitto nel mondo è cosa nota: le parole della propaganda e i messaggi delle Resistenza passano entrambi dalle piattaforme, strategie offensive e tentativi di difesa consistono anche di hashtag e tendenze. La guerra tra Russia e Ucraina, ovviamente, non fa eccezione. In particolare, in questi giorni si è discusso molto del ruolo che TikTok sta occupando nel racconto del conflitto: per come è stata pensata e per gli utenti che la usano (soprattutto la Generazione Z, i giovanissimi), della piattaforma di ByteDance si sta parlando come del primo social “di guerra” della storia. E, si sa, una parte fondamentale di ogni guerra è la propaganda.

Negli ultimi giorni sono girati molto sui social dei video realizzati (e poi cancellati) da alcuni tiktoker russi. Tutti questi video riportavano l’hashtag #давайзамир (traducibile più o meno con l’inglese #letsgoforpeace) ma, soprattutto, in tutti questi video i giovanissimi protagonisti pronunciavano diverse frasi praticamente tutte identiche le une alle altre, un fatto che in molti ha fatto sorgere il sospetto che si trattasse di affermazioni prese da una sorta di “comunicato”, redatto da altri (agenzie governative?) e che i tiktoker avevano accettato di “recitare” ai loro follower previo pagamento. «Tutti stanno dando la colpa alla Russia, facendo finta di non vedere che il Donbass è stato sotto attacco per otto anni», «per favore consultate tutte le fonti d’informazione, stiamo combattendo per la pace», queste due delle frasi che ricorrono più spesso nei video in questione. Il fatto che i video siano stati cancellati dopo che sui social media si è cominciato a sottolineare le stranezze che vi erano contenute non fa che rafforzare i sospetti di uno sforzo propagandistico del governo russo. Oltre a questo, ci sono anche le testimonianze di altri tiktoker russi, che hanno pubblicato dei messaggi in cui affermano di aver ricevuto offerte di pagamento per postare simboli della pace e pubblicare messaggi in cui si racconta la Russia come impegnata a porre fine al conflitto.

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