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TikTok è l’unico modo per sopravvivere alla crisi d’astinenza da Mare fuori

I profili degli attori, le imitazioni dei fan, gli avvocati che spiegano gli infiniti errori di diritto penale presenti nella serie, le recensioni in napoletano, le parodie, le interviste: la serie ormai è un culto e TikTok è la sua chiesa.

di Clara Mazzoleni

Dopo aver finito di guardare Mare fuori mi sono sentita smarrita, forse anche perché mi sono sparata tutti e 36 gli episodi delle 3 stagioni in pochi giorni. Com’è noto la serie esiste dal lontanissimo 2020, ma fino a poco fa non avevo avuto la minima tentazione di guardarla. Reduce, come tutti, dal bombardamento musicale, letterario e cinematografico di napoletanità degli ultimi anni (Liberato, Elena Ferrante, È stata la mano di Dio), sopravvissuta a un trauma personale (napoletano fu il mio più grande amore, ambientati a Napoli i nostri migliori momenti insieme), non avevo nessuna intenzione di soffrire rivedendo la vista dei Camaldoli, le madonnine coi neon, i boni col rosario al collo e il solito motorino con tre persone sopra. Anche se i miei pensieri ora vertono esclusivamente sul cast maschile, a incastrarmi è stata una ragazza, Kyshan Wilson. Quando mi è stato proposto di intervistarla, ho pensato di guardare qualche puntata, così, per farmi un’idea. Quando mi sono accorta di cosa stava succedendo era ormai troppo tardi: erano le 4 del mattino e io piangevo a dirotto per la morte di Pirucchio.

Finita l’ultima puntata, la mia vita è tornata a essere quella di prima che iniziassi la serie Rai: priva di senso, senza emozioni, obiettivi o desideri. Ho passato un’intera giornata biascicando la sigla d’apertura in un napoletano sbagliato, fantasticando l’esistenza di un’associazione tipo Alcolisti Anonimi ma per le persone dipendenti da Mare fuori: alla fine delle riunioni ci si prende per mano e invece di recitare la “preghiera della serenità” si canta «Appicc’ N’ata sigaretta / allà ce sta mammà ca chiagne e nun da’ retta!». Poi ho scoperto che la soluzione era sempre stata lì, a portata di mano. Mi è bastato aprire TikTok e soffermarmi un po’ più del dovuto sul video di una ragazza che si auto-candida per far parte del cast della stagione 4, per scoprire che il gruppo che fantasticavo esiste, ed è proprio TikTok.

Partiamo dalle basi: quasi tutti gli attori e le attrici di Mare fuori, anche i personaggi secondari (tipo, che so, Ambra, la sorella di Gemma), hanno un loro profilo TikTok, dal quale ci deliziano con contenuti più o meno quotidiani, come fanno anche su Instagram. Ci sono poi gli account che riuniscono le varie interviste e le ospitate nei programmi tv, da Cattelan a Mara Venier. A proposito: grazie Mara per aver apertamente dichiarato il tuo amore per Pino, interpretato dall’attore ucraino Artem Tkachuc. In un mondo di fan ossessionate dagli stucchevolissimi protagonisti, Carmine e Filippo, o dall’irresistibile fedifrago Edoardo, noi innamorate di Pino/Artem (perché a giudicare dalle interviste, le due personalità sembrano coincidere) ci sentiamo un po’ incomprese. Ma basta rovistare su TikTok per trovare tantissimi contenuti dedicati a lui: i video “le perle di Pino” che riuniscono i suoi imbarazzanti dad jokes, la scena epica in cui senza rendersene conto si ritrova a mangiare il suo cane Tyson, che quel bastardo di Pirucchio ha ucciso e poi trasformato in ragù, le varie fasi della sua dolcissima storia d’amore con Kubra.

E non è ancora niente. Tra i trend che vanno per la maggiore c’è il filtro che permette di giocare a “bombo o passo“, in cui devi dire se ti faresti (bombo) oppure no (passo) il personaggio di cui esce la foto: la dimostrazione che più è stupido il gioco e meglio funziona. Ma l’apice del godimento si raggiunge con le imitazioni e le parodie, a dimostrazione che nelle vene della Gen Z scorre un talento smisurato. Due amiche hanno registrato e condiviso i vocali che si mandano, sfidandosi a imitare ognuno dei personaggi pronunciando le loro battute più significative (o le più idiote): sono incredibilmente brave (il fidanzato di Gemma e il padre di Naditza sono perfetti). Una ragazza filma sua sorella mentre interpreta tutti i personaggi in modo impeccabile, imitandone l’espressione, la voce, ripetendo a memoria le loro parole, «potrebbe fare tutta la serie da sola», commenta qualcuno. Un ragazzo sta pubblicando delle parodie create con un gioco di Barbie: proprio come nella serie, ogni due per tre qualcuno piange, si accascia al suolo, grida un insulto, ed ecco che partono a bomba le solite quattro canzoni che si ripetono sempre uguali e corrispondono sempre alle stesse emozioni/situazioni. C’è anche chi si limita a delle semplici recensioni, ad esempio commentando in napoletano tutte le cose inverosimili e cringe successe durante una puntata. Ma non di sola demenza vivono i fan di Mare fuori: c’è anche chi spiega perché il coming out di Cucciolo con Milos è una scena perfetta nella sua delicatezza, o attiva nei commenti un dibattito su come parliamo di malattie mentali a partire dalle dichiarazioni di Serena De Ferrari (Viola), che definisce “molto deviata” la vera carcerata a cui si è ispirata per il suo personaggio. E poi c’è l’avvocato che analizza tutti gli errori di diritto penale della serie (tantissimi), i suoi video sono così appassionanti che dopo averli guardati sento che potrei laurearmi in giurisprudenza.