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Al Museo della moda di Anversa si terrà la prima mostra di sempre dedicata agli Antwerp Six La mostra inaugurerà il 28 marzo e rimarrà in cartellone fino al 17 gennaio 2027.
Ogni settimana ChatGPT parla con oltre un milione di utenti che minacciano di suicidarsi Lo ha rivelato la stessa OpenAI in una ricerca: dei suoi 800 milioni di utenti, un milione (purtroppo) usa il chatbot in questo modo.
John Carpenter, uno dei registi che hanno ispirato The Substance, ha detto che The Substance non gli è piaciuto per niente In un incontro con il pubblico, al regista è stato chiesto cosa gli sia piaciuto di The Substance. La sua risposta: «Zero. Niente».
Quentin Tarantino tornerà a fare l’attore protagonista trent’anni dopo Dal tramonto all’alba Il film si intitola Only What We Carry, un dramma sentimentale in cui Tarantino recita accanto a Simon Pegg e Sofia Boutella.
È già sicuro che l’uragano Melissa sarà la tempesta più forte dell’anno Si muove con lentezza e questo non fa che renderlo ancora più devastante: i suoi venti hanno raggiunto la velocità di 250 km/h.
Il Politecnico di Milano ha realizzato la prima mappa degli incidenti ciclistici in Italia e la situazione è davvero pessima Dal 2014 al 2023, solo a Milano ci sono stati 10.372 incidenti in bicicletta di cui più della metà con autovetture.
Alcune AI starebbero sviluppando il “survival drive”, un istinto di sopravvivenza simile a quello che fece impazzire Hal 9000 in 2001: Odissea nello spazio Alcuni studi mostrano come molte intelligenze artificiali sabotano i tentativi di spegnerle.
L’Albania non solo ha una ministra AI, ma questa ministra AI è anche incinta di 83 figli AI Ogni "figlio" di Diella fungerà da assistente personale per uno degli 83 parlamentari del Partito Socialista d’Albania.

Come abbiamo fatto a dimenticarci di Stromae?

L'artista belga di origine ruandese, autore della hit "Alors on Danse", è ricomparso dopo oltre 5 anni di silenzio con un singolo bellissimo.

19 Ottobre 2021

L’abbiamo capito aspettando Donda di Kanye West, 30 di Adele e anche nella vita: farsi desiderare funziona. La controprova è che, ultimamente, anche i fan più devoti di Lana Del Rey hanno visto calare il loro entusiasmo (ma non lo ammetteranno mai) di fronte al bombardamento di album e singoli: dev’essersene accorta anche lei, ha cercato di riacquistare mistero eliminandosi da Instagram. Uno che è stato bravissimo a farsi attendere, anche se forse era sparito da così tanto (e così bene) che ci siamo pure dimenticati che lo stavamo aspettando, è Stromae. Ogni tanto in qualche playlist randomica saltava fuori la sua hit mondiale del 2009, “Alors on danse” e tutti si fermavano a dire: che bravo era Stromae? Ma dov’è finito? Quanto era orrendo il remix di Kanye West? E ti ricordi il video originale? Era diviso a metà, in due strisce orizzontali. C’era lui, altissimo, magrissimo, bellissimo, triste e scazzato in ufficio. Dopo essersi preso una sberla dall’ex moglie che si rifiuta di fargli salutare il figlio si ritrovava in un pub a ubriacarsi e ballare: l’amarezza delle parole seguiva le immagini, il tono della sua voce era a tratti rabbioso a tratti demoralizzato, era tutto molto deprimente ma la base era irresistibile, e questo creava un cortocircuito inquietante. «Questo ragazzo è un genio totale», commentava qualcuno sotto al video 8 mesi fa. «Questa è una canzone su quanto sia dura e problematica la vita, ed è ancora una canzone che viene suonata nei club come una canzone allegra, mentre quelli che la ballano sono esattamente quelli di cui parla la canzone, persone depresse turbate da problemi, che hanno bisogno di ballare un po’ per dimenticarsene».

I nuovi commenti sotto al video di “Alors on danse” sono tutti dedicati al suo ritorno, qualcuno scrive «adesso posso tornare ad avere fede nell’umanità». C’era da aspettarselo: proprio quest’estate “Alors on danse” è stata usata su TikTok per creare più di 4,6 milioni di video ed è finita nella top 5 dei brani più utilizzati con 7 miliardi di view. Chissà se qualche teenager, sentendola, non sia andato a recuperarsi il resto: Cheese, il disco di “Alor on danse”, con lui bravo ragazzo col papillon sulla copertina, ma anche Racine carrée del 2013, col suo profilo elegantissimo, l’album della fama, oltre 5.6 milioni di copie vendute nel mondo. Un mix letale: temi pesantissimi (dal cancro, alcolismo, razzismo) su basi che mescolano elettronica, hip hop, dance anni Novanta, afrobeat, rumba congolese.

Nel 2014 Stromae aveva partecipato al Festival di Sanremo, un modo per arrivare anche alle mamme e alle nonne italiane, che a quanto pare si precipitarono a comprare il disco: l’album finisce al primo posto della classifica di vendita, prima volta nella storia italiana per un disco completamente in francese. Ospite da Fazio, Paul (suo vero nome), aveva parlato anche del singolo “Papaoutai”, un’altra sberla, questa volta dedicata al padre architetto, assente anche quando era vivo, rimasto ucciso durante il genocidio ruandese del 1994 mentre era in visita dai suoi. Paul aveva 9 anni e insieme a suo fratello è stato cresciuto dalla madre belga nella periferia di Bruxelles. Nel tremendo video di “Papaoutai” c’è un padre manichino immobile, interpretato da lui stesso e un bambino che cerca di attirare la sua attenzione.

Ma per capire quanto Stromae (inversione delle sillabe nella parola “maestro”) era avanti, bisogna guardare le sue “lezioni” del 2013. Sono dei piccoli sketch in cui fa il pagliaccio, canta, balla, chiacchiera. La lezione 24 è interamente condotta a bordo di una gondola a Venezia insieme al gondoliere Andrea, Stromae ha metà faccia truccata da donna (come nel video di Tous Les Mêmes), il video, spiega all’inizio, è per festeggiare San Valentino. Nel 2015 è costretto ad annullare un tour che avrebbe toccato anche l’Italia perché dopo aver fatto il vaccino per la malaria inizia a soffrire di attacchi di panico. È l’anno del matrimonio: a dicembre si sposa con la stylist Coralie Barbier, il primo figlio nascerà 3 anni dopo. Dal 2015 Paul Van Haver evita del tutto le apparizioni pubbliche, in un’intervista del 2017 dice di soffrire ancora di forti attacchi d’ansia, ma non smette di lavorare, anzi. Scrive canzoni per gli altri, lancia una collezione di successo realizzata con l’aiuto della moglie stylist, Mosaert: colori vivaci e motivi geometrici per «creare un ponte tra lo stile britannico e l’estetica africana», “Athleisure Meets African Prints”, titola Vogue.

Il nuovo singolo “Santé” arriva dopo oltre 5 anni di silenzio e, perfettamente nel suo stile, mescolando l’elettronica con la musica popolare colombiana, si propone di essere «un tributo alla working class, un brindisi a tutte le persone che non vengono mai festeggiate, un grazie per tutte quelle persone che macinano le loro giornate sempre uguali (mentre gli altri si stanno divertendo)». Il video è diretto da Jaroslav Moravec e Luc Van Haver e mostra frammenti di vita quotidiana su un peschereccio, nella cucina di un ristorante, in un ufficio, solo che a un certo punto i lavoratori iniziano a ballare. Verso la fine, per pochissimi instanti, compare anche lui, sempre splendido, un po’ ingrassato: in una scena che non c’entra nulla con il resto del video, segnala i movimenti che poi diventano quelli di un uomo sul peschereccio. Sulla copertina del singolo si ripete nove volte, insegnando ulteriori passi di danza. Attendiamo l’album, maestro, ansiosi di altre lezioni.

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