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La Casa Bianca non userà più il font Calibri nei suoi documenti ufficiali perché è troppo woke E tornerà al caro, vecchio Times New Roman, identificato come il font della tradizione e dell'autorevolezza.
La magistratura americana ha pubblicato il video in cui si vede Luigi Mangione che viene arrestato al McDonald’s Il video è stato registrate dalle bodycam degli agenti ed è una delle prove più importanti nel processo a Mangione, sia per la difesa che per l'accusa.
David Byrne ha fatto una playlist di Natale per chi odia le canzoni di Natale Canzoni tristi, canzoni in spagnolo, canzoni su quanto il Natale sia noioso o deprimente: David Byrne in versione Grinch musicale.
Per impedire a Netflix di acquisire Warner Bros., Paramount ha chiesto aiuto ad Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi e pure al genero di Trump Lo studio avrebbe chiesto aiuto a tutti, dal governo USA ai Paesi del Golfo, per lanciare la sua controfferta da 108 miliardi di dollari.
Sempre più persone si uniscono agli scream club, cioè dei gruppi in cui invece di andare dallo psicologo ci si mette a urlare in pubblico Nati negli Stati Uniti e arrivati adesso anche in Europa, a quanto pare sono un efficace (e soprattutto gratuito) strumento di gestione dello stress.
Dopo il furto dei gioielli, ora il Louvre è nei guai a causa delle infiltrazioni di acqua e degli scioperi dei dipendenti Le infiltrazioni hanno danneggiato 400 documenti della biblioteca del Dipartimento delle antichità egizie, confermando i problemi che hanno portato i lavoratori allo sciopero.
Le cose più interessanti dei Golden Globe 2026 sono The Rock, i film d’animazione e i podcast Più delle candidature per film e serie tv, queste categorie raccontano come sta cambiando l’industria dell'intrattenimento oggi.
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».

La Disney trasformerà le rapide dei suoi parchi divertimento perché legate al razzismo

29 Giugno 2020

Si chiamano Splash Mountain, e sono le rapide più famose (il tipico percorso in acqua sui tronchi)  dei parchi Disney. E da qualche giorno sono state sottoposte a un restyling importante, che proverà a slegare definitivamente l’attrazione dal film che ne ispirò la costruzione: Song of the South (in Italia giunto come I racconti dello Zio Tom), un film a tecnica mista del 1946 che, con senno di poi, la Disney avrebbe preferito non realizzare mai. La pellicola è incentrata sulla storia di uno schiavo nero, che racconta con toni inverosimilmente idilliaci storie e aneddoti da una piantagione di cotone ai bambini bianchi figli dei proprietari, passando le sue giornate a ballare e a cantare felice di essere uno schiavo.

Per questo motivo, e per il fardello di cui da anni la Disney si vorrebbe liberare (basti pensare che dal 1986 è diventato impossibile vederlo in tv o trovarlo in edizioni home video, nonostante I racconti dello Zio Tom abbia anche vinto un Oscar per la miglior canzone), la Walt Disney Parks ha annunciato la nascita di un progetto per «re-immaginare e trasformare completamente» Splash Mountain, che sarebbe già iniziato lo scorso anno e che a seguito delle proteste e delle manifestazioni di queste settimane ha acquisito maggior importanza. Il nuovo tema per le famose rapide sarà ispirato al film d’animazione Disney 2009 La principessa e il ranocchio, dedicato quindi alla prima principessa nera, arrivata 72 anni dopo il “canone della principessa Disney” a cui Biancaneve ha dato inizio.

Come appare oggi l’attrazione Splash Mountain e come dovrebbe apparire, una volta eliminati tutti i riferimenti alla schiavitù nelle piantagioni di cotone

Fino ad ora in Splash Mountain, che come ricorda Vox è stato inaugurato nel 1989, i visitatori si siedono su barche di legno che si muovono lentamente attraverso scene ispirate al film del ’46, e in particolare alla storia di Br’er Rabbit (raccontata appunto nel film dallo schiavo nero che lavora in una piantagione nel Sud dell’era della ricostruzione), identificata come un «tentativo di perpetuare un’immagine pericolosamente glorificata della schiavitù», come l’hanno definita numerosi attivisti.

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