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08:26 lunedì 4 agosto 2025
Il nuovo regolamento per la tutela dei minori online in Regno Unito ha bloccato i post sulla guerra in Ucraina e Gaza Sono stati tra i primi contenuti online a essere oscurati dalle nuove regolamentazioni inglesi, prima di pornografia e video violenti.
L’assessore ai grandi eventi del comune di Roma sta facendo di tutto per portare gli Oasis in città Anche se al momento la reunion dei fratelli Gallagher non prevede l'Italia, Roma si è già fatta avanti con insistenza. 
La campagna pubblicitaria di Sydney Sweeney per American Eagle è sempre più un caso politico Dopo le polemiche sullo slogan scelto per accompagnare le foto a difendere l’attrice è intervenuta anche la Casa Bianca.
È morto Robert Wilson, il regista che inventò l’opera teatrale totale Con spettacoli come Einstein on the Beach portò musica, videoinstallazioni e l’interdisciplinarietà a teatro, modernizzandone il linguaggio.
Dopo otto anni di studio non stop, la Lofi Girl si è finalmente diplomata Il volto dell’amatissimo canale YouTube ha mostrato il diploma su TikTok, dopo aver tenuto compagnia a milioni di studenti e lavoratori.
In Nepal oltre il 70 per cento delle auto vendute è elettrico In soli cinque anni il tasso di auto elettriche in circolazione nel paese ha raggiunto quello di Norvegia e Singapore. 
Hollywood sembra intenzionata a dare un sequel a tutte le commedie romantiche degli ultimi trent’anni Mentre si gira "Il diavolo veste Prada 2" sono stati annunciati i ritorni di "Il matrimonio del mio migliore amico" e "Sognando Beckham".
A Newton, in Massachusetts, i residenti stanno protestando perché è stata rimossa la bandiera italiana dipinta su una strada La linea tricolore era un simbolo storico: la sindaca ha difeso la scelta parlando di esigenze di sicurezza stradale.

Com’è nato il famoso simbolo del riciclo e perché adesso potrebbe sparire

19 Maggio 2023

La Giornata della Terra si è tenuta per la prima volta il 22 aprile del 1970 per sensibilizzare sulla necessità della conservazione delle risorse naturali del pianeta. Per quell’occasione, la Container Corporation of America (Cca) lanciò un concorso nazionale per creare un simbolo per promuovere il riciclo del cartone e rappresentare l’evento. A vincerlo fu Gary Dean Anderson, uno studente della University of Southern California di 23 anni che inventò quello che è poi diventato il simbolo universale del riciclaggio con le tre frecce che si rincorrono.

Per disegnarlo, Anderson si ispirò alla scuola di design Bauhaus e soprattutto alle rappresentazioni grafiche di Escher del nastro di Möbius. Come il nastro, le frecce indicano un ciclo senza fine: l’illustrazione simboleggia il processo che tutti i materiali dovrebbero attraversare per aiutare a proteggere l’ambiente. Anche il numero delle frecce non è casuale e divide il ciclo in tre fasi chiare e identificabili (dette anche “le 3 R”). Riduci (ridurre la quantità di sprechi), riusa (trovare nuovi modi di riutilizzare gli oggetti anziché buttarli) e ricicla (dare nuova vita agli oggetti rendendoli riutilizzabili). Da quando è stato inventato, il logo è diventato onnipresente e lo si trova ormai su qualsiasi prodotto, dai cartoni di latte alle bottiglie di shampoo, con lo scopo di spingere i consumatori a riciclare l’imballaggio. Ma negli anni l’uso diffuso del simbolo su prodotti che non sono abitualmente pensati per il riciclaggio ha contribuito ad alimentare la «confusione dei consumatori su ciò che è riciclabile e/o compostabile» e ha permesso alle aziende di diffondere messaggi “ingannevoli o fuorvianti” sugli imballaggi, secondo la US Environmental Protection Agency (Epa). Ora i funzionari dell’amministrazione Biden stanno valutando se sia il caso di eliminarlo.

Come ha riportato il Guardian, l’Epa ha detto di ricevere continuamente domande su quali prodotti possano essere riciclati e ha quindi chiesto che il logo non possa più essere apposto su diversi prodotti, soprattutto di plastica. In discussione è l’uso del logo insieme al numero dei diversi tipi di plastica. Le plastiche contrassegnate 1 e 2, come le comuni bottiglie e bottigliette, sono i prodotti più facilmente riciclabili, ma quelli contrassegnati con i numeri da 3 a 7, categorie che includono sacchetti di plastica, polistirolo e vassoi di plastica, in genere vengono invece inviati alle discariche o bruciati. Il simbolo delle frecce «non rappresenta accuratamente la riciclabilità in quanto molte materie plastiche non hanno mercati finali e il loro riciclaggio non è finanziariamente sostenibile», ha confermato l’Epa. Serve una nuova regola (e nuovi simboli) per chiarire questa confusione. C’è chi ci ha già pensato: nel 2021, la California ha approvato una legge per limitare l’uso del logo ed evitare di diffondere informazioni fuorvianti sul riciclaggio. Anche i gruppi ambientalisti stanno spingendo per porre fine all’uso generalizzato del logo, sostenendo che il suo uso equivale a un “greenwashing” da parte delle aziende.

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