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07:06 domenica 7 dicembre 2025
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

Perché nel nuovo numero di Rivista Studio parliamo di famiglia

Le storie, le interviste, i personaggi del numero 53.

16 Dicembre 2022

L’evoluzione della società (e dei comportamenti individuali al suo interno) sembra a volte un’onda che non puoi fermare. In Occidente, il legislatore, la politica, non ha potuto che inseguire normativamente, e dal punto di vista del consenso, cambiamenti che stavano già avvenendo, e che sarebbero comunque avvenuti. La legalizzazione del divorzio, il diritto all’aborto, e poi più avanti, le unioni tra persone dello stesso sesso, l’adozione delle persone single, la gestazione per altri. Tutti i temi che sono stati affrontati e in alcuni casi superati, nel senso di inglobati nella cosiddetta normalità. È chiaro, ci sono Paesi che restano indietro. E alcuni di questi fanno di questa resistenza un punto d’orgoglio. L’Italia manco a dirlo dal punto di vista dei diritti è tra i Paesi più arretrati della parte di mondo più avanzata su questi temi. E si può tranquillamente dire che una parte del consenso guadagnato da Giorgia Meloni oggi (e da Matteo Salvini prima) incarna proprio questa resistenza ai cambiamenti. Si basa sulla paura e sulla difesa di una presunta purezza della famiglia e della tradizione.

Ma cos’è in realtà la famiglia? Esiste nella pratica la famiglia-archetipo della tradizione? O non è piuttosto nel mondo contemporaneo un’idea sfaccettata e inafferrabile che più che essere difesa richiede soltanto di avere la maggiore apertura possibile? Ci è sembrato doveroso oltre che interessante porci queste domande nell’Italia meloniana del 2022, in questo numero che peraltro esce a ridosso delle festività natalizie, il momento in cui sacralizzazione e dissacrazione dell’archetipo famiglia si fronteggiano uno contro l’altro. Le risposte che ci siamo dati sono ovviamente sotto forma di pezzi, e cioè di storie, che senza pretese di esaustività provano a focalizzare in modo meno archetipico e più reale cosa sia o cosa possa essere una famiglia oggi. Storie di adozioni impossibili e di corsi kafkiani per diventare genitori. Storie di famiglie che fanno diventare una passione (i libri) una grande impresa culturale, la cui chiave però resta sempre quella della vicinanza intima, dell’amicizia, della fratellanza. Conversazioni tra gay che si sono sposati e altri che non lo farebbero mai. Racconti di infedeltà e di infelicità di coppia. Nuovi modelli di maternità proposti dalla cultura pop che si affrancano dalla presenza dei maschi. L’esplorazione di una grande comunità di videogiocatori come luogo dove nascono e crescono relazioni vere. Un quadro, speriamo, divertente e multiforme che tirando le somme confluisce nel titolo di copertina L’invenzione della famiglia. Perché più che essere un concetto univoco, la famiglia è un po’ quello che ognuno di noi decide che sia. Con buona pace della tradizione.

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