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01:20 giovedì 4 dicembre 2025
L’ansia da Spotify Wrapped è talmente grave che migliaia di persone hanno creduto a una bufala su una versione modificabile disponibile a pagamento Evidentemente, quella di scoprire di avere dei brutti gusti musicali scorrendo il proprio Wrapped è una paura più diffusa di quanto ci si immagini.
Jafar Panahi ha detto che dopo gli Oscar tornerà in Iran e andrà di nuovo in carcere Mentre era a New York per una premiazione, ha scoperto di essere stato condannato a un anno di carcere per «attività di propaganda».
Secondo Cahiers du Cinéma il film dell’anno è un documentario su un torero peruviano Un film che, per la redazione di Cahiers, è meglio anche di Una battaglia dopo l'altra di Paul Thomas Anderson, secondo in classifica.
La pagina Wikipedia più letta nel 2025 è stata quella di Charlie Kirk Con 45 milioni di visualizzazioni, la pagina dedicata a Kirk ha superato quelle di Trump, del Papa, di Musk, di Mamdani e pure di Superman.
Il nuovo trend di TikTok sono i video anti immigrazione generati con l’AI Milioni di visualizzazioni per video apertamente razzisti e chiaramente falsi che incolpano i migranti di crimini che non sono mai avvenuti.
In Cina le persone stanno andando a vedere Zootropolis 2 insieme ai loro cani e gatti Alcuni cinema cinesi hanno organizzato proiezioni pet friendly per vedere il film Disney con i propri animali domestici.
Anche stavolta il premio di Designer of the Year l’ha vinto Jonathan Anderson È la terza volta consecutiva, stavolta ha battuto Glenn Martens, Miuccia Prada, Rick Owens, Martin Rose e Willy Chavarria.
L’Oms ha detto che i farmaci come Ozempic dovrebbero essere disponibili per tutti e non solo per chi può permetterseli Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, in futuro bisognerà garantire l'accesso a questi farmaci a chiunque ne abbia bisogno.

Dieci anni di Rivista Studio

Dal 24 settembre è in edicola il numero che celebra i nostri primi dieci anni: l'editoriale del direttore.

23 Settembre 2021

E così sono dieci anni che facciamo Rivista Studio. Se guardo indietro, fra tutti i tentativi fatti, quello che mi sembra meglio riuscito è l’avere, alla fine, creato un contenitore e un brand di una certa rilevanza nazionale che sapessero rimettere al centro la cultura, senza apparire né respingenti né divulgativi. E cioè: niente accademia da una parte, niente ansia di arrivare a tutti dall’altra. Non complicare le cose semplici, e non semplificare quelle meno accessibili. E quindi: i libri sì ma anche tanta moda, e poi il cinema e le serie tv, la tecnologia, i nuovi linguaggi, le arti nel loro insieme, il pop. Insomma, come recita un nostro vecchio slogan: le cose che succedono, più tutto il resto. Senza distinzioni gerarchiche né di linguaggio. Per questo abbiamo deciso di celebrare questi primi dieci anni con altrettante interviste e ritratti a personaggi italiani molto diversi fra loro – per generazione, per caratura intellettuale, per professione, per linguaggio, per obiettivi – ma che, se messi tutti insieme, secondo noi di Rivista Studio ben rappresentano quello che, come scrivevo appunto sopra, abbiamo provato a fare in questi primi due lustri. Come da tradizione, facciamo parlare le storie.

Che forma debbano prendere queste storie da qui in poi, diciamo nel secondo decennio di Rivista Studio, è il tema vero che ci troviamo di fronte. I giornali di carta, i siti, Instagram, TikTok e gli altri social, l’audio, i video, gli eventi dal vivo. Cambia tutto, lo scenario si complica meravigliosamente, aumentano i rischi e con loro le opportunità. Che non vediamo l’ora di cogliere insieme a chi ci sceglie tutti i giorni. Questo mi porta a una nota personale. Dopo averla fondata e averla diretta per dieci anni, è tempo per me di cedere il timone operativo di Rivista Studio (pro tempore, questa sarà sempre casa mia, ci rivedremo prima o poi) per cogliere una nuova sfida professionale. Lascio un brand editoriale in forma smagliante, messo insieme tutti i giorni per voi da un team con un talento fuori dal comune, e guidato sapientemente dai miei soci, con me da sempre in quest’avventura. Li ringrazio tutti per quanto fatto fino a qui. È davvero solo l’inizio, e non vedo l’ora di vedere come evolverà questa nostra unica e meravigliosa creatura. Dove sarà Rivista Studio, sarò io. E, mi auguro, anche tutti voi.

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Noto al grande pubblico come vincitore di un Oscar e di un Golden Globe per la sceneggiatura di Shakespeare in Love.