Hype ↓
20:44 martedì 23 dicembre 2025
Migliaia di spie nordcoreane hanno tentato di farsi assumere da Amazon usando falsi profili LinkedIn 1800 candidature molto sospette che Amazon ha respinto. L'obiettivo era farsi pagare da un'azienda americana per finanziare il regime nordcoreano.
È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.
A Londra è comparsa una nuova opera di Banksy che parla di crisi abitativa e giovani senzatetto In realtà le opere sono due, quasi identiche, ma solo una è stata già rivendicata dall'artista con un post su Instagram.
Gli scatti d’ira di Nick Reiner erano stati raccontati già 20 anni fa in un manuale di yoga scritto dall’istruttrice personale d Rob e Michele Reiner Si intitola A Chair in the Air e racconta episodi di violenza realmente accaduti nella casa dei Reiner quando Nick era un bambino.
Il neo inviato speciale per la Groenlandia scelto da Trump ha detto apertamente che gli Usa vogliono annetterla al loro territorio Jeff Landry non ha perso tempo, ma nemmeno Danimarca e Groenlandia ci hanno messo molto a ribadire che di annessioni non si parla nemmeno.
Erika Kirk ha detto che alle elezioni del 2028 sosterrà J.D. Vance, anche se Vance non ha ancora nemmeno annunciato la sua candidatura «Faremo in modo che J.D. Vance, il caro amico di mio marito, ottenga la più clamorosa delle vittorie», ha detto.
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.

Il futuro è nelle campagne

Con l’esposizione Countryside, The Future al Guggenheim di New York, Rem Koolhaas ha riflettuto sulle aree non urbane come possibile soluzione ai problemi del presente.

13 Marzo 2020

È nelle campagne, nel territorio non-urbano, secondo Rem Koolhaas, il luogo in cui si giocherà la partita del futuro. Countryside, The Future è il titolo della mostra al Guggenheim di New York dell’architetto e scrittore olandese, inaugurata lo scorso febbraio. Quando nel 2015 è stata concepita l’esposizione, curata insieme a Samir Bantal, Direttore di AMO – il think thank che porta come nome l’acronimo letto al contrario dello studio di architettura OMA di Koolhaas – non era già più di moda parlare di downshifting o decrescite apparentemente felici. Così come i virus le pandemie appartenevano alla sfera dell’improbabile, scenari realistici ma non reali.

Per questo, Rem Koolhaas ha affrontato l’argomento guardando al futuro senza semplificazioni, senza la pressione dell’attualità. «Un progetto come questo sarebbe stato impossibile vent’anni fa», ha dichiarato Koolhaas che, quando ha fondato OMA, si era dato come obiettivo lo studio delle forme mutanti del sistema urbano. D’altra parte, anche da scrittore, negli ultimi trent’anni l’architetto ha guardato in molte direzioni, ma mai verso gli spazi rurali. Ha affrontato il tema delle megalopoli orientali, della bigness, del delirio verticale e non pianificato delle città occidentali. A guardare tutto questo su una mappa, una parte molto piccola del mondo. Con il progetto esposto al Guggenheim, il suo interesse si è spostato sulle lezioni che che possiamo apprendere da quel 98 per cento del pianeta che non è occupato dalle città: le campagne, gli oceani, i villaggi rurali, le aree selvagge e quelle ancora a bassissima densità di popolazione.

Questo progetto non raccoglie le previsioni degli statistici, e nemmeno le scommesse, il più delle volte parziali, su un futuro possibile. Presentando il lavoro, Rem Koolhaas utilizza termini come “attivare” e “scatenare il futuro”, muovendosi insomma all’interno del perimetro dell’architettura che, come afferma Renzo Piano, deve saper interpretare le istanze del presente per poter creare gli spazi del futuro. In Countryside, The Future, l’interpretazione del nostro presente avviene attraverso una incredibile raccolta di dati, di interviste, di grafici ed analisi sui temi della nostra epoca: dal cambiamento climatico alle migrazioni, dalla filiera dell’alimentazione alla logistica. Decine di domande che ci coinvolgono, alle quali l’osservazione di quella che il New York Times ha definito una “gentrificazione delle aree non-urbane” può dare risposte e, forse, utili soluzioni.

“Countryside, The Future”

“Countryside, The Future”

“Countryside, The Future”

La sfida di Rem Koolhaas è stata avventurarsi in un’analisi su scala globale: non concentrare l’attenzione su una determinata area del mondo ma, in un’epoca di globalizzazione consolidata, affrontare le relazioni che muovono il mondo nella loro interezza, e in tutta la sua complessità. Un lavoro enorme, reso possibile dai big data e dalle osservazioni satellitari che vengono trasmesse in diretta all’interno dell’elicoidale del Guggenheim, la cui particolarità è che non viene ospitato in un centro di ricerca, ma in un museo. Una mostra che, specifica Rem Koolhaas, non è arte. È un’indagine che tenta di andare alle radici della nostra realtà. Perché è nelle zone rurali che «vengono sviluppati i componenti più radicali e moderni della nostra civiltà». E “componenti” è un termine che può usare un architetto, non un artista. Insomma, in futuro le zone rurali non potranno più essere considerate come i tranquilli giardini della nostra vita urbana, come luoghi passivi lontani dalla produttività. Un paradosso, visto che, evidentemente, è qui che si produce per sostenere i servizi sviluppati nelle metropoli.

Ma siccome la verità può emergere dai paradossi, dalle profonde contraddizioni e persino dall’ironia, quale sede migliore, per parlare di tutto questo, se non New York? Anzi, il Guggenehim di New York. Il museo progettato da Frank Lloyd Wright, l’architetto che ha sempre detestato la città. All’interno un susseguirsi senza interruzioni di immagini e slogan, di fotografie satellitari e schermi su cui scorrono i dati raccolti negli anni di ricerca (e nessuna architettura firmata dallo studio OMA). Mentre fuori, sulla Fifth Avenue, di fronte all’ingresso del museo, per tutta la durata dell’esposizione sarà parcheggiato un trattore. Certo, un trattore controllato da remoto tramite un iPad.

Articoli Suggeriti
Margherita Vicario, orizzonti di Gloria!

Questa sera su Rai3 arriva in prima visione Gloria!, film che l'ha resa la più famosa e premiata esordiente d'Italia. Di questo e poi di musica indie, di nonne, di teatro e secondi film abbiamo parlato con Margherita Vicario.

È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria

Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.

Leggi anche ↓
Margherita Vicario, orizzonti di Gloria!

Questa sera su Rai3 arriva in prima visione Gloria!, film che l'ha resa la più famosa e premiata esordiente d'Italia. Di questo e poi di musica indie, di nonne, di teatro e secondi film abbiamo parlato con Margherita Vicario.

È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria

Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.

Gli scatti d’ira di Nick Reiner erano stati raccontati già 20 anni fa in un manuale di yoga scritto dall’istruttrice personale d Rob e Michele Reiner

Si intitola A Chair in the Air e racconta episodi di violenza realmente accaduti nella casa dei Reiner quando Nick era un bambino.

Ardesia di Ruska Jorjoliani è il romanzo di tutti gli expat che sanno che torneranno a casa, prima o poi

Nata a Mestia, al confine con la Russia, trasferitasi a Palermo, Jorjoliani scrive in italiano per raccontare il suo Paese, la Georgia. L'abbiamo incontrata e con lei abbiamo parlato di radici, folklore, traduzioni, Stalin e turistificazione.

È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero

In particolare per colpa di un personaggio che molti hanno già ribattezzato il Cavaliere oscuro dell'Odissea o il Batman dell'antica Grecia.

All Her Fault non è una serie tv, è rage bait per maschi bianchi

La serie, con protagoniste Sarah Snook e Dakota Fanning, sembra un thriller ma in realtà è tutta una grande storia sulla sisterhood che vince sempre. E sull'impossibilità degli uomini di uscire puliti da qualsiasi situazione.