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LinkedIn ha lanciato una sua versione del Wrapped dedicata al lavoro ma non è stata accolta benissimo dagli utenti «Un rituale d'umiliazione», questo uno dei commenti di coloro che hanno ricevuto il LinkedIn Year in Review. E non è neanche uno dei peggiori.
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Nel nuovo libro di Tarantino c’è la lista dei suoi film preferiti di tutti i tempi

11 Novembre 2022

Dopo la sua opera prima da romanziere, Quentin Tarantino ha mantenuto la promessa e ha prodotto il suo primo saggio critico sul cinema. O meglio, sul cinema di Quentin Tarantino e sul cinema che piace a Quentin Tarantino. Il titolo del libro è Cinema Speculation e, come dice il New Yorker,  è «un libro dedicato al cinema e a Tarantino, ma è comunque popolato da una vivace galleria di personaggi, sia reali sia visti sullo schermo, ai quali lui regala momenti molto affascinati». In Cinema Speculation, Tarantino consiglia dodici film cult degli anni Settanta da vedere assolutamente, che lo hanno affascinato e ispirato.

Ci sono tanti polizieschi: Ispettore Callaghan (1971) con Clint Eastwood, The Outfit (1973) e The Bullit (1968), film ricordato come la consacrazione attoriale di Steve McQueen, protagonista della memorabile scena di inseguimento a bordo di quella che poi sarebbe diventata la “sua” macchina, la Mustang. Macchina e scene e attore che, tra l’altro, Tarantino ha poi omaggiato in Grindhouse: a prova di morte, dove la Chevrolet guidata dal personaggio interpretato da Kurt Russel porta la stessa targa della Mustang di McQueen. Nella lista di Tarantino, Steve McQueen ritorna anche in un altro film, Getaway! (1972).

Poi c’è Daisy Miller (1974), forse il più drammatico tra i film della lista. Si tratta dell’adattamento di Peter Bogdanovich del romanzo di Henry James in cui – come racconta sempre il New Yorker – Tarantino elogia l’attore protagonista Barry Brown per la sua interpretazione. Tarantino cita anche Taxi Driver, anzi, non solo, si lascia andare a qualche fantasia su come il film sarebbe stato se fosse stato realizzato in altro modo, riflettendo in particolare sui cambiamenti effettuati da Martin Scorsese. Tarantino si riferisce al fatto che Matthew (il pappone interpretato da Harvey Keitel) sia bianco e non nero, come era invece nella sceneggiatura originale di Paul Schrader. Come racconta il Guardian, Tarantino detesta questa scelta fatta da Scorsese, anche se è costretto ad ammettere la grandezza dell’interpretazione di Keitel.

La lista completa dei film citati da Quentin Tarantino (Nme):

  • Bullit (1968)
  • Dirty Harry (1971)
  • Deliverance (1972)
  • The Getaway (1972)
  • The Outfit (1973)
  • Le due sorelle (1973)
  • Daisy Miller (1974)
  • Taxi Driver (1976)
  • Rolling Thunder (1977)
  • Taverna Paradiso (1978)
  • Hardcore (1979)
  • Il tunnel dell’orrore (1981)
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