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La Sagrada Família è diventata la chiesa più alta del mondo Il posizionamento di una parte della torre centrale sopra la navata ha portato l’altezza della chiesa a 162,91 metri superando i 161,53 della guglia della cattedrale di Ulm, in Germania
A giudicare dai nomi coinvolti, Hollywood punta molto sul film di Call of Duty Un veterano dei film bellici e lo showrunner del momento sono i due nomi chiamati a sdoganare definitivamente i videogiochi al cinema.
Dopo 30 anni di lavori e un miliardo di investimenti, è stato finalmente inaugurato il nuovo, gigantesco museo egizio Sarà il museo più grande del mondo dedicato a una singola civiltà e punta a rilanciare il turismo in crisi in Egitto.
Le dimensioni del massacro in Sudan sono visibili nelle immagini satellitari Il Paese è devastato dal 2023 da una sanguinosa guerra civile su base etnica scatenata dalle Forze di Supporto Rapido (RSF).
Il colpo più duro all’ex principe Andrea non è stata la revoca del titolo, ma il linguaggio usato nel comunicato ufficiale Gli esperti sono rimasti scioccati dal linguaggio “brutale” utilizzato da Buckingham Palace per annunciare che Andrea non sarà più principe.
L’operazione anti narcos a Rio de Janeiro è stata la più sanguinosa nella storia della città 2.500 agenti delle forze speciali brasiliane hanno attaccato il noto gruppo di narcotrafficanti Commando rosso, provocando 138 morti.
La quarta stagione di The White Lotus sarà ambientata tra Parigi e la Costa Azzurra Saltato l’accordo commerciale con la catena di hotel Four Seasons, HBO sta cercando hotel di lusso vista Senna come set della nuova stagione.
Robert Pattinson ha deciso di diventare un cantante e avrebbe già pronto il suo primo album Un’ambizione che coltivava sin dai tempi di Twilight: due brani della colonna sonora del film li cantava lui.

A che ora sapremo chi ha vinto le elezioni americane

08 Novembre 2016

Oggi si vota negli Stati Uniti per eleggere la Camera dei rappresentanti, una parte del Senato e, soprattutto, il nuovo capo di Stato. Quand’è, dunque, che sapremo chi sarà il prossimo presidente americano? Il New York Times stima che probabilmente lo sapremo tra le 9 e le 10 di sera, ora di New York, cioè le tre o quattro del mattino in Italia; sempre secondo il quotidiano, inoltre, nel caso di una vittoria di Hillary è più probabile che i risultati arrivino prima, mentre nel caso di una vittoria di Trump è più probabile che arrivino dopo.

La faccenda è complicata dal fatto che gli Usa includono quattro fusi orari distinti (da est a ovest: Eastern Time, Central Time, Mountain Time e Pacific Time) e dal modello elettorale: il presidente viene eletto da un collegio 538 grandi elettori, ogni Stato ne assegna un numero diverso in base alla popolazione (la California, per dire, ne ha 55, l’Alaska tre); per vincere serve una maggioranza di 270 grandi elettori. In molti Stati, però, l’elettorato è polarizzato al punto che la direzione del voto sembra già segnata; dunque per avere un’idea dei risultati bisogna tenere d’occhio con particolare attenzione gli Stati indecisi, come si può vedere in questo grafico di Vox.

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Perché tutti e 538 grandi elettori vengano assegnati bisognerà aspettare l’una di notte, ora di New York, cioè le sette del mattino di mercoledì in Italia. Tuttavia è assai probabile che si venga a sapere chi ha vinto le elezioni molto prima. Secondo i calcoli del New York Times, infatti, i grandi elettori assegnati dagli Stati dove la competizione è aperta sono 106. Circa il 90 per cento di questi voti dovrebbe essere conteggiato entro le nove di sera, sempre orario di New York. Hillary però parte con una base di grandi elettori assegnati da Stati non indecisi più solida: dunque se ci fosse una netta vittoria di Hillary, la cosa dovrebbe essere già palese entro quell’ora; nel caso di una vittoria di Trump, o di un testa-a-testa, sarà necessario più tempo.

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