Hype ↓
17:51 mercoledì 17 settembre 2025
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  L’accusa ha formalmente accusato Tyler Robinson di omicidio aggravato e si prepara a chiedere la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.
Dopo i meme, i videogiochi, le carte collezionabili e gli spettacoli a Broadway, adesso l’Italian Brainrot arriva anche nei parchi giochi italiani Da fenomeno più stupido e interessante di internet alla vita vera, al Magicland di Valmontone, in provincia di Roma.
È morto Robert Redford, una leggenda del cinema americano Aveva 89 anni, nessun attore americano ha saputo, come lui, fare film allo stesso tempo nazional popolari e politicamente impegnati.

Le foto delle ragazze iraniane che fanno il dito medio all’ayatollah

04 Ottobre 2022

Dal giorno in cui si è diffusa la notizia della morte di Mahsa Amini – la 22enne curda iraniana picchiata a morte da agenti della Gasht-e Ershad, la “buoncostume” del Paese – nelle città della Repubblica islamica proseguono proteste che la repressione del regime non riesce né a reprimere con la forza né a contenere con la propaganda. Che la situazione per il governo di Raisi e l’autorità di Khamenei si stia facendo sempre più difficile lo dimostra il fatto che l’ayatollah, negli ultimi giorni, è stato costretto a ricorrere a un classico della propaganda: la colpa di tutto sarebbe degli Stati Uniti e di Israele, dietro le proteste degli iraniani (in particolare delle giovani iraniane) ci sarebbero le mani sporche della Cia e del Mossad. Chissà se è così che Khamenei si spiega anche l’ultima trovata che le donne e le ragazze iraniane hanno avuto per fargli sapere cosa pensano di lui, della teocrazia, della Repubblica islamica: il dito medio. In questi giorni, infatti, sui social si vedono sempre più immagini di iraniane che rivolgono il medio all’immagine del supremo leader, alle sue foto – in cui è sempre ritratto assieme al fondatore dell’Iran moderno, l’ayatollah Khomeyni – che decorano le pareti di ogni edificio pubblico del Paese.

https://twitter.com/1500tasvir/status/1577287777841909760

https://twitter.com/1500tasvir_en/status/1577230570492502016

Mostrare il dito medio a una fotografia dell’ayatollah può sembrare un gesto tutto sommato innocuo, una forma di protesta nemmeno così aggressiva. In Iran, però, il dito medio è considerato un atto osceno e rivolgerlo all’attuale guida spirituale del Paese e al fondatore della Repubblica islamica costituisce una seria aggravante. Ma c’è da dire che le donne e le ragazze che portano avanti la protesta ormai da settimane non sembrano spaventate all’idea di sfidare le autorità del Paese: moltissime di loro si sono fatte fotografare e riprendere mentre si toglievano il velo, lo buttavano a terra, lo calpestavano, lo strappavano o gli davano fuoco. Si sono fatte sentire dai poliziotti che seguivano le marce di protesta mentre intonavano cori contro tutti: contro i poliziotti stessi, il Presidente Raisi, l’ayatollah, i pasdaran, definiti rispettivamente assassini, corrotti, dittatori, oppressori che saranno spazzati via da una protesta che in molti – in Iran e fuori dall’Iran – sperano diventi rivoluzione. Le ragazze hanno cominciato a mostrare il dito medio all’ayatollah dopo che quest’ultimo ha detto che le proteste sono “pilotate” dalle potenze straniere e ha espresso il suo sostegno e la sua solidarietà alle forze dell’ordine. Alcune di loro, però, sono già passate alla prossima forma di espressione del dissenso: sui social si vedono già video in cui le foto dell’ayatollah vengono strappate e/o calpestate. Chissà di quali servizi segreti è stata l’idea, stavolta.

Articoli Suggeriti
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk

Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.

La prima puntata del podcast di Charlie Kirk dopo la sua morte è stata trasmessa dalla Casa Bianca e l’ha condotta JD Vance

Il vicepresidente ha ribadito che non ci può essere pacificazione con le persone che hanno festeggiato o minimizzato la morte di Kirk.

Leggi anche ↓
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk

Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.

La prima puntata del podcast di Charlie Kirk dopo la sua morte è stata trasmessa dalla Casa Bianca e l’ha condotta JD Vance

Il vicepresidente ha ribadito che non ci può essere pacificazione con le persone che hanno festeggiato o minimizzato la morte di Kirk.

Dopo l’omicidio Kirk è fondamentale capire cos’è diventata l’estrema destra oggi

L'America sta cambiando il Dna delle destre che conoscevamo. Che diventano meno sociali, ma più apocalittiche.

L’ultima tappa della Vuelta di Spagna è stata annullata perché 100 mila manifestanti pro Palestina hanno invaso le strade

A causa delle proteste non c'è stata nessuna cerimonia di premiazione, niente passerella finale e né festeggiamenti ufficiali.

Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram

Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.

Due giorni prima dell’omicidio il magazine Jezebel aveva assunto delle streghe per mandare una maledizione a Charlie Kirk

Con una nota all'articolo, l'editor della testata femminista si è trovato costretto a condannare l'accaduto.