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Prada lancia un’iniziativa per promuovere la diversità
Dopo le polemiche dello scorso dicembre, quando un portachiavi era stato criticato sui social perché considerato troppo simile a certi triti stereotipi razzisti fino a provocarne il ritiro dal mercato, Prada ha annunciato il lancio di una speciale iniziativa per promuovere la diversità e l’inclusività all’interno dell’azienda. Il marchio italiano ha infatti scelto la regista e sceneggiatrice Ava DuVernay e l’artista Theaster Gates – con il quale aveva già collaborato in occasione della mostra The Black Image Corporation all’Osservatorio Fotografico lo scorso settembre – come ambasciatori del Prada Diversity and Inclusion Advisory Council, un “consiglio” pensato per amplificare e valorizzare le voci e le esperienze di persone provenienti da minoranze etniche sia all’interno di Prada che nel mondo della moda più in generale.
Tra i compiti del Council ci sarà quello di promuovere e ampliare le opportunità per giovani provenienti da background diversi di entrare a far parte dell’industria della moda. Lo farà avvalendosi dei contributi di rinomati storici, accademici e operatori socio-culturali, istituendo delle collaborazioni con università attraverso borse di studio e programmi di apprendistato, sia negli Stati Uniti che negli altri Paesi nel mondo dove il marchio è presente. È un segno tangibile dei tempi che cambiano: come insegnano i casi di Dolce & Gabbana in Cina e la recente controversia sul passamontagna di Gucci, i passi falsi e gli strafalcioni di marketing (più o meno genuini, più o meno gravi, su questo certamente si può discutere) sono sempre dietro l’angolo. Sbaglia chi si stupisce: i marchi oggi devono dimostrare di saper stare al passo delle conversazioni culturali della nostra epoca e quella sulla “diversificazione” dei luoghi di lavoro e l’accesso è di certo una delle più importanti degli ultimi anni.

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