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07:47 domenica 29 giugno 2025
La storia del turista norvegese respinto dagli Stati Uniti per un meme su Vance sembrava falsa perché effettivamente lo era Non è stato rimpatriato per le foto salvate sul suo cellulare, ma semplicemente perché ha ammesso di aver consumato stupefacenti.
In Giappone è stato condannato a morte il famigerato “killer di Twitter” Takahiro Shiraishi è stato riconosciuto colpevole degli omicidi di nove ragazze. Erano tre anni che nel Paese non veniva eseguita nessuna pena capitale.
Per sposarsi a Venezia e farsi contestare dai veneziani Bezos ha speso almeno 40 milioni di euro Una cifra assurda che però non gli basta nemmeno per entrare nella Top 5 dei matrimoni più costosi di sempre.
È uscito il primo teaser di Bugonia, il film in cui Yorgos Lanthimos parla di alieni e complottisti Il film arriverà nella sale italiane a novembre e, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe essere tra quelli in concorso a Venezia.
Anna Wintour ha annunciato che non sarà più la direttrice di Vogue America Ma ovviamente non ha alcuna intenzione di smettere di lavorare: resterà global editorial director di Vogue e la global chief content officer di Condé Nast.
Macron ha detto che vuole far diventare la musica elettronica francese patrimonio Unesco La musica elettronica l'abbiamo inventata noi. Solo noi abbiamo quel French Touch», ha detto, dando l'annuncio in un'intervista radiofonica.
Se c’è un posto che non soffrirà mai di overtourism è certamente il resort appena inaugurato da Kim Jong-un in Corea del Nord Il supremo leader ha partecipato alla cerimonia di apertura e si è divertito a guardare degli uomini che volavano giù dagli scivoli ad acqua.
È morta a 91 anni Lea Massari, la diva che abbandonò il cinema Dopo aver lavorato con i più grandi registi del cinema italiano, si ritirò a vita privata 30 anni fa e non tornò mai più a recitare. 

Un gruppo di fuoriusciti di Pitchfork ha fondato un nuovo magazine musicale

15 Ottobre 2024

Nello scorso gennaio scrivevamo di quello che stava succedendo a Pitchfork, della decisione dell’editore Condé Nast di licenziare l’editor in chief della rivista e di rendere quest’ultima una “costola” di Gq. Quasi un anno dopo, a questa storia si aggiunge un capitolo nuovo: si intitola Hearing Things, che è il nome che un gruppo di ex redattori di Pitchfork hanno scelto per la loro neonata rivista musicale. Jill Mapes, Dylan Green, Julianne Escobedo Shepherd, Ryan Dombal e Andy Cush, questi i nomi dei cinque fondatori, già intervistati dal New York Times. «Un sito che vuole riappropriarsi dello spirito originale e indipendente di Pitchfork, ignorando gli eserciti di fanatici che idolatrano gli artisti famosi», così viene riassunto il progetto Hearing Things

Hearing Things non sarà un remix riammodernato di Pitchfork né una sua cover nostalgica, hanno spiegato i fondatori al New York Times. Sarà una rivista diversa, ispirata da realtà già esistenti e di comprovato successo, simili ma che agiscono in settori diversi della cultura contemporanea: realtà come Defector, fondato da ex redattori di DeadspinHell Gate, magazine “locale” che racconta tutto quello che succede a New York; o 404 Media, rivista di tecnologia e cultura messa in piedi da giornalisti che lavoravano tutti a Motherboard. Per marcare la differenza con Pitchfork, Hearing Things non valuterà i dischi assegnando voti che vanno da 0 a 10 né si sosterrà con la pubblicità. I fondatori hanno spiegato che per il momento sono bastati i finanziamenti di Vaughn Millette, ex promoter ora investitore, proprietario di metà del sito. Da adesso in poi, dovranno essere gli abbonati a sostenere Hearing Things.

La maggior parte dei contenuti del sito saranno gratuiti, ma ce ne saranno alcuni premium accessibili solo agli abbonati, assieme a certe funzionalità esclusive. Chi sottoscriverà l’abbonamento annuale (costo: 70 dollari) avrà a disposizione tutti i contenuti del sito e anche la possibilità di commentare gli articoli. Chi, invece, deciderà di spendere mille dollari all’anno e diventare un Super Deluxe Remastered Hi-Fi Member potrà godersi una playlist, un cd o una cassetta realizzata da uno dei redattori di Hearing Things e anche, ogni tre mesi, una serata fuori assieme a tutta la redazione.

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