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06:27 giovedì 21 agosto 2025
I Paesi africani chiedono (per l’ennesima volta) di cambiare la mappa del mondo perché in quella attuale l’Africa è troppo piccola Le 55 nazioni dell'Unione africana vogliono cestinare la mappa di Mercatore, vecchia di secoli, e sostituirla con una più moderna e realistica.
Uno dei tormentoni dell’estate giapponese è un canzone generata con l’AI e basata su un meme “Yaju & U” è la prima canzone interamente, esplicitamente fatta con l'AI a raggiungere un tale successo. Facile prevedere che non sarà l'ultima.
In Repubblica Ceca una politica si è ritirata dalle elezioni perché accusata di aver assoldato un sicario per uccidere un cane Margita Balaštíková, però, nega tutto: non ha mai voluto uccidere il cane, solo rovinare la vita al padrone, il suo ex marito.
Il prossimo film di Danny Boyle sarà un biopic su Rupert Murdoch Si intitolerà Ink e, stando alle indiscrezioni, a interpretare Murdoch sarà Guy Pearce.
Se gruppi Facebook come “Mia Moglie”, in cui uomini pubblicano foto delle compagne senza il loro consenso, rimangono aperti è anche per colpa dell’AI Se ne sta parlando moltissimo dopo la denuncia della scrittrice Carolina Capria: il gruppo, a cui erano iscritti 32 mila uomini, è rimasto aperto e pubblico per 6 anni, sfuggendo a ogni moderazione.
In Lituana gli studenti delle elementari e delle medie impareranno a pilotare droni per essere pronti in caso di invasione russa Agli studenti verrà insegnato a costruire e pilotare droni per aumentare il potenziale difensivo in vista di un potenziale attacco russo.
Tarantino ha detto di aver cancellato The Movie Critic quando si è accorto che il critico cinematografico è il mestiere più noioso del mondo «Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.
Associated Press non pubblicherà più recensioni letterarie perché a leggerle sono rimasti in pochissimi E a organizzarle, programmarle, scriverle ed editarle ci vuole invece molto tempo e molta fatica, ha spiegato l'azienda.

Un marchio giapponese ha ideato un pigiama perfetto per lo smartworking

15 Dicembre 2020

Molto probabilmente non esiste un lavoratore in smartworking che non abbia provato l’esperienza di lavorare in pigiama, magari direttamente dal letto, e doversi faticosamente e frettolosamente ricomporre per una video riunione a sorpresa. Frugare nell’armadio alla ricerca di un indumento più professionale di una felpa cosparsa di tazzine di caffè che dicono in coro: “Good morning!”, pettinarsi in fretta e furia e cercare un punto in cui l’illuminazione non sia troppo impietosa. Il brand di abbigliamento giapponese Aoki ha pensato a una soluzione e ha creato Pyjamas Suit, un capo di abbigliamento che assomiglia a una giacca da completo ma ha la consistenza di un pigiama. Pyjamas Suit ti permette di stare comodo e al tempo stesso mantenere la dignità di fronte ai colleghi.

Secondo Mitchell Clark, giornalista di The Verge, decretare la morte dell’abbigliamento da ufficio è un po’ classista e anche molto sessista «non mi sentirei a mio agio ad andare in ufficio vestito come quando vado a fare jogging». Inoltre, secondo lui, il geniale “pigiama da lavoro”, altro non sarebbe che un banalissimo cardigan. Ma il trend di girare per la strada in abbigliamento comodo, da casa o per fare sport, già in corso prima del lockdown, è inevitabilmente cresciuto in modo esponenziale con l’esplosione della pandemia, e lo stile rilassato si è espanso oltre le mura domestiche. Quando ci si è abituati a vivere in tuta e in pigiama, perché fare lo sforzo di cambiarsi per andare al supermercato o passare un attimo in ufficio? E allora in un futuro post-lockdown, il Pyjamas Suit potrebbe rivelarsi il capo ideale da indossare sia a casa che in ufficio: per essere sempre presentabili ma, contemporaneamente, sempre in pigiama.

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