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14:37 venerdì 12 settembre 2025
La bandiera di One Piece è diventata un simbolo di protesta in tutto il mondo Prima in Nepal e adesso anche in Francia: la bandiera del manga di Eichiiro Oda è diventato il vessillo di tutti coloro che si ribellano ai governi.
Il video dell’omicidio di una ragazza ucraina a Charlotte, North Carolina, è diventato un’arma di propaganda di tutta la destra mondiale A partire, ovviamente, dal movimento Maga nel Stati Uniti, da Donald Trump in persona, fino all'Italia, a Matteo Salvini.
Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.
C’è un nuovo uomo più ricco del mondo che ha superato Elon Musk grazie all’AI Si chiama Larry Ellison e ha scavalcato l'allievo-rivale grazie alla crescita record della sua Oracle, dovuta agli investimenti nell'intelligenza artificiale.
Due giorni prima dell’omicidio il magazine Jezebel aveva assunto delle streghe per mandare una maledizione a Charlie Kirk Con una nota all'articolo, l'editor della testata femminista si è trovato costretto a condannare l'accaduto.
È uscito il primo trailer di Nouvelle Vague, il film in cui Richard Linklater racconta Jean-Luc Godard che gira Fino all’ultimo respiro E che potremo vedere in streaming su Netflix, dove sarà disponibile dal 14 novembre.
Il biopic di Giorgio Armani è già in lavorazione  S’intitola Armani – The King Of Fashion ed è in lavorazione già da mesi, non si sa se con il benestare della famiglia o no.
OpenAI vuole portare il suo primo film animato fatto tutto con l’intelligenza artificiale al prossimo Festival di Cannes Si intitola Critterz, è già in corso di realizzazione, ma il progetto di presentarlo a Cannes appare molto difficile.

Il creatore di Pepe the Frog ha ufficialmente ucciso il suo personaggio

08 Maggio 2017

Pepe the Frog è uno dei prodotti più famosi della matita di Matt Furie, illustratore e autore di libri per bambini, che l’aveva originariamente inserito nella serie intitolata Boy’s Club. Poi, com’è noto, la rana antropomorfa è inspiegabilmente diventata uno dei simboli più usati dal movimento alt-right, quello strano coacervo di estrema destra che ha lanciato la corsa di Donald Trump verso la Casa Bianca: persino lo staff di Hillary Clinton ha dedicato un intervento ad hoc a Pepe, mentre la Anti Defamation League americana l’ha definito un simbolo di odio. Il suo creatore non ha gradito: alla fine dell’anno scorso definiva su Time la situazione in cui era stato posto suo malgrado «un incubo», e questo weekend, in occasione del Free Comic Book Day indetto dalla prestigiosa casa editrice di settore Fantagraphics, ha deciso di togliere di mezzo il suo personaggio.

Nella striscia finale, Pepe the Frog si trova in una bara ed è circondato dagli altri protagonisti del fumetto, che lo guardano con aria triste e gli rivolgono un estremo saluto: «Here’s to you, lil’ buddy». A un certo punto, per aiutare Matt Furie a reclamare la sua rana, era stata avviata anche una petizione per «salvare Pepe the Frog», che purtroppo non era andata incontro a grandi risultati.

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Quello che le diciamo non si può cancellare e potrebbe essere usato in tribunale.

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