Presentato a sorpresa al New York Film Festival, il film di Josh Safdie con protagonista Timothée Chalamet ha suscitato l'entusiasmo della critica.
Paul Thomas Anderson ha rivelato i suoi film preferiti del 2025 e ha detto che non è affatto vero che questo è stato un pessimo anno per il cinema
Secondo il regista, ci sono diversi film (oltre il suo Una battaglia dopo l'altra) usciti quest'anno di cui dovremmo essere molto contenti.
Paul Thomas Anderson ha reagito con durezza all’opinione diffusa sul fatto che nel 2025 non sia uscito nessun film degno di nota. In un’intervista concessa a Le Monde, il regista di Una battaglia dopo l’altra ha dichiarato che l’industria cinematografica è «sempre a lamentarsi ed evocare scenari apocalittici». Per smentire questo assunto, ha elencato una serie di titoli usciti negli ultimi mesi che secondo lui dimostrano il contrario, film che raccontano storie originali (quindi niente universi narrativi, proprietà intellettuali, sequel, prequel, reboot, spin off) e che ha trovato molto riusciti.
Tra i film citati da Anderson ci sono: Eddington di Ari Aster (che, va detto, è piaciuto a lui, a Quentin Tarantino e a pochissimi altri in tutto il mondo) e Weapons di Zach Cregger, Bugonia di Yorgos Lanthimos ed entrambi i nuovi film di Richard Linklater, cioè Novelle Vague e Blue Moon. Ha citato inoltre due titoli che probabilmente saranno suoi avversari nella corsa agli Oscar: Sentimental Value di Joachim Trier e Marty Supreme di Benny Safdie, di cui si sta parlando molto e molto bene da settimane, anche e soprattutto per la già celebratissima interpretazione di Timothée Chalamet.
Per Anderson, dunque, nel cinema contemporaneo non manca di inventiva e originalità. Chi parla di un “anno fiacco” avrebbe dunque una visione ristretta, limitata forse al solo cinema commerciale americano, mentre esiste un’ampia offerta, spesso meno visibile, di cinema audace, capace di rischiare e di provare nuove strade visive e narrative.
Anche stavolta c'è lui in cima alla classifica mondiale di Spotify, degna chiusura di un 2025 in cui ha realizzato uno dei dischi più apprezzati, messo la sua Porto Rico al centro del mondo della musica e, soprattutto, fatto imbestialire la destra americana.