Hype ↓
19:07 lunedì 29 dicembre 2026
C’è un’associazione simile agli Alcolisti Anonimi che aiuta le persone dipendenti dall’AI Si chiama Spiral Support Group, è formato da ex "tossicodipendenti" dall'AI e aiuta chi cerca di interrompere il rapporto morboso con i chatbot.
I massoni hanno fatto causa alla polizia inglese per una regola che impone ai poliziotti di rivelare se sono massoni Il nuovo regolamento impone agli agenti di rivelare legami con organizzazioni gerarchiche, in nome della trasparenza e dell’imparzialità.
Il primo grande tour annunciato per il 2026 è quello di Peppa Pig, al quale parteciperà pure Baby Shark La maialina animata sarà in tour in Nord America con uno show musicale che celebra anche i dieci anni di Baby Shark.
Bolsonaro è stato ricoverato d’urgenza per un singhiozzo che andava avanti ininterrottamente da 9 mesi Il singhiozzo cronico dell'ex Presidente si è aggravato durante la detenzione in carcere, rendendo necessario il ricovero e anche la chirurgia.
Il thread Reddit in memoria di Brigitte Bardot è stato chiuso subito perché quasi tutti i commenti erano pesanti insulti all’attrice Accusata di essere una lepenista, islamofoba, razzista, omofoba e classista, tanto che i moderatori hanno deciso di bloccare i commenti.
Migliaia di spie nordcoreane hanno tentato di farsi assumere da Amazon usando falsi profili LinkedIn 1800 candidature molto sospette che Amazon ha respinto. L'obiettivo era farsi pagare da un'azienda americana per finanziare il regime nordcoreano.
È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.
A Londra è comparsa una nuova opera di Banksy che parla di crisi abitativa e giovani senzatetto In realtà le opere sono due, quasi identiche, ma solo una è stata già rivendicata dall'artista con un post su Instagram.

Gli Oscar sono mezzi morti ma il cinema è più vivo che mai

Lo spettacolo dei premi ormai parla solo a sé stesso e ai suoi partecipanti, tanto più stavolta che non c’era un conduttore.

25 Febbraio 2019

Come fai, sbagli. Così dicevano le nostre nonne, e così devono aver detto i tizi che quest’anno hanno avuto la rogna di produrre la cerimonia degli Oscar. Li si immagina durante le riunioni a dire: che facciamo, chi chiamiamo, cosa ci inventiamo? E ad optare, alla fine, per il: niente. È andata male con il primo comico chiamato a condurre, e cioè Kevin Hart, reo di aver postato tweet omofobici dieci (dieci!) anni fa. La Hollywood di oggi, si sa, è retroattiva, non c’è prescrizione che tenga, e dunque sempre lì si torna: chi può vantare una fedina morale specchiatissima? Chi può dirsi immune da qualsivoglia macchia? Chi può spacciarsi per inappuntabile testimonial del neo-politicamente corretto? Basta togliere tutto, non coinvolgere nessuno, asciugare il più possibile: solo allora non ci saranno problemi di sorta.

Così è andata stanotte: nessun presentatore principale, perciò nessun monologo con le battute scomode, nessuna parodia dei film candidati, nessuno scossone anti-Trump prima della parata degli omini dorati. Niente di niente, per l’appunto. Anzi: un manipolo di straccioni pressoché sconosciuti al posto delle Sharon Stone di una volta. È questa la direzione verso cui sta andando il cinema? Parrebbe di sì. I film sono qui per non disturbare, stanno vivendo una fase di passaggio, e allora fanno di tutto per non attirare l’attenzione. Ne va del glamour, qualunque cosa significhi, o forse è da un pezzo che l’abbiamo perso.

Il paradosso è che il cinema non solo non è mai morto: oggi sembra più vivo che mai. Prende, semplicemente, forme e traiettorie diverse. Netflix, grande finanziatore di tanto cinema cosiddetto di qualità, mette a segno la sua prima grande vittoria istituzionale: Roma di Alfonso Cuarón si porta a casa tre statuette, tra cui miglior regia, film straniero, fotografia. È il sigillo definitivo: le nuove piattaforme sono ufficialmente protagoniste in termini produttivi e distributivi del mercato di Serie A. È uno scenario irreversibile, che Hollywood si trova costretta a digerire nella sua notte più importante. Il miglior film è l’ecumenicissimo Green Book di Peter Farrelly, perfetta quadra tra critici e pubblico classici. Ma lo streaming killed la sala tradizionale, ormai è un fatto.

Lo spettacolo dei premi, da par suo, parla come sempre solo a sé stesso e ai suoi partecipanti. Tanto più stavolta che, per l’appunto, non c’era un conduttore, un filtro qualsiasi a disturbare la lunga processione di gente che si premia a vicenda. La sorpresa è stata l’Oscar (meritatissimo) a Olivia Colman per La favorita di Yorgos Lanthimos, strappato a Glenn Close alla settima candidatura e dunque sicura di vincere. Unica botta di vita nel corso della consueta festa aziendale di metà inverno, e anche il riconoscimento a uno dei pochissimi film ancora pensati e prodotti alla vecchia maniera.

Perché il cinema d’autore, lo ripetiamo, ormai si rifugia sempre più spesso dove ci sono nuovi soldi o quantomeno più margine di scommettere spesso a fondo perduto (le piattaforme à la Netflix, per capirci). Mentre le grandi platee nelle classiche sale scelgono soprattutto l’intrattenimento smaccatamente pop. I premi non possono non tenerne conto. Tramontata l’ipotesi di un Oscar “del pubblico”, l’Academy ha dovuto a maggior ragione riconoscere i colossi miliardari di stagione: Black Panther, primo cinecomic candidato tra i migliori film, ha strappato un po’ di premi cosiddetti tecnici; Bohemian Rhapsody, sorprendentemente scampato alle accuse di molestie che hanno travolto il suo regista Bryan Singer, ha vinto pure lui qualche statuetta per così dire secondaria, ma anche quella per l’attore protagonista Rami Malek; A Star Is Born si è aggiudicato la migliore canzone, previa esibizione di Bradley Cooper e Lady Gaga da serata dei duetti a Sanremo.

Il futuro, allora, come sarà? Ci sentiremo ancora più legittimati a guardare i film direttamente dal divano (o dallo smartphone), visto che da oggi vincono pure i premi più rilevanti? E, dall’altra parte, il circuito delle sale tradizionali resterà, come la televisione, il posto dei Tale e quale show di lusso? Ma soprattutto: cerimonie come la notte degli Oscar avranno ancora un pubblico? I dati Auditel, o chi per lui, che saranno diffusi tra poche ore ci diranno che sono sempre meno gli spettatori di queste liturgie novecentesche. Forse ci vuole anche per loro una cura Baglioni. Così come il nostro Sanremo, appunto, s’è trasformato nel fortunatissimo karaoke collettivo sulle note di Avrai e Noi no, allo stesso modo gli Oscar possono tornare a vivere come grande festival della nostalgia. Mettete degli spezzoni dei vecchi film che noi anziani analogici conosciamo: tanto è a noi che parlano queste statuette, mica ai ragazzini. E vedrete che un po’ di magia forse ritorna.

Articoli Suggeriti
Il primo grande tour annunciato per il 2026 è quello di Peppa Pig, al quale parteciperà pure Baby Shark

Ma non solo: ci sarà anche il resto della famiglia Pig, Danny Dog, Rebecca Rabbit e molti altri. Si punta dichiaratamente al sold out.

Il thread Reddit in memoria di Brigitte Bardot è stato chiuso subito perché quasi tutti i commenti erano pesanti insulti all’attrice

Accusata di essere una lepenista, islamofoba, razzista, omofoba e classista, tanto che i moderatori hanno deciso di bloccare i commenti.

Leggi anche ↓
Il primo grande tour annunciato per il 2026 è quello di Peppa Pig, al quale parteciperà pure Baby Shark

Ma non solo: ci sarà anche il resto della famiglia Pig, Danny Dog, Rebecca Rabbit e molti altri. Si punta dichiaratamente al sold out.

Il thread Reddit in memoria di Brigitte Bardot è stato chiuso subito perché quasi tutti i commenti erano pesanti insulti all’attrice

Accusata di essere una lepenista, islamofoba, razzista, omofoba e classista, tanto che i moderatori hanno deciso di bloccare i commenti.

Metal Carter, il culto della personalità

È uno dei padri fondatori del rap italiano e ha raccontato la sua storia in una recente autobiografia, Cult Leader. Lo abbiamo incontrato per parlare di Truceklan, di film horror, di death metal, di Roma e di video musicali che non si fanno più.

Pluribus è una delle migliori serie di questi anni, grazie a una delle protagoniste più insopportabili di sempre

Dopo il finale di stagione, restano solo due certezze sulla nuova serie di Vince Gilligan: la sua premessa era davvero geniale come sembrava e la protagonista Carol Sturka è una delle più odiose e indimenticabili viste alla tv.

Se Zootropolis 2 ha avuto tanto successo è perché piace agli adulti, ai bambini e soprattutto ai furry

Il film Disney è da settimane in cima al botteghino italiano e mondiale. A contribuire a questo successo c'è stata la comunità dei furry, per la quale questo film è una faccenda molto, molto seria.

Margherita Vicario, orizzonti di Gloria!

Questa sera su Rai3 arriva in prima visione Gloria!, film che l'ha resa la più famosa e premiata esordiente d'Italia. Di questo e poi di musica indie, di nonne, di teatro e secondi film abbiamo parlato con Margherita Vicario.