Dalla filosofia alla pratica, il biohacking è una delle tante idee rivoluzionarie di cui si è impossessata la nuova tecnocrazia, una galleria di personaggi visionari e forse anche pericolosi.
L’Oms dice che la fine della pandemia è vicina ma ci aspettano tre mesi molto complicati

Credevamo di esserne usciti e invece rieccoci qui, nel pieno di un picco di contagi, ad assistere ai vari tentativi del Governo di limitare i danni. Dall’8 gennaio è entrato in vigore l’obbligo vaccinale per gli over 50 italiani e stranieri residenti in Italia mentre da oggi sono attive diverse nuove restrizioni che estendono l’obbligo del Green Pass rafforzato, misure che cercano di limitare ulteriormente la circolazione delle persone non vaccinate. Sempre da oggi, la terza dose di vaccino potrà essere somministrata dopo 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario, e non più dopo 5 mesi. Basterà? Non proprio: a quanto pare dovremo avere ancora un bel po’ di pazienza. Il dottor David Nabarro, inviato speciale dell’Organizzazione mondiale della sanità per il Coronavirus, ha dichiarato che la situazione che ci aspetta nei prossimi tre mesi «almeno» sarà molto difficile ma che, secondo lui, «iniziamo a vedere la fine». Parlando con Sky News, ha cercato di fornire un quadro realistico di quello che ci aspetta: «Stiamo correndo questa maratona, ma non siamo ancora alla fine: possiamo vederla, ma non ci siamo. E ci saranno dei brutti colpi prima di arrivarci. Non posso dirti quanto brutti, ma posso almeno dirti cosa mi aspetto. Prima di tutto, questo virus sta continuando ad evolversi: abbiamo Omicron ma avremo più varianti. In secondo luogo, sta davvero colpendo il mondo intero. E, mentre i servizi sanitari nell’Europa occidentale si limitano a far fronte, in molte altre parti del mondo sono completamente sopraffatti. In terzo luogo, è davvero chiaro che non c’è spazio per grandi restrizioni in nessun Paese, in particolare nei Paesi poveri. Le persone devono continuare a lavorare e quindi ci sono alcune scelte molto difficili per i politici in questo momento. Sarà difficile almeno per i prossimi tre mesi».
Interrogato sulla possibilità di doverci abituare ad affrontare picchi di Coronavirus due o tre volte l’anno, Nabarro ha aggiunto: «Il modo in cui questo virus si sta comportando, e si è comportato da quando l’abbiamo incontrato per la prima volta, è che si prepara e aumenta in modo drammatico, quindi scende di nuovo, e poi aumenta di nuovo circa ogni tre o quattro mesi. È difficile usare il comportamento passato per prevedere il futuro. E non mi piace farlo troppo. Ma sono d’accordo sul fatto che vivere con il Covid significa essere in grado di prepararsi a questi picchi e reagire molto rapidamente quando si verificano. La vita può andare avanti, possiamo far ripartire l’economia in molti Paesi, ma dobbiamo essere davvero rispettosi del virus e questo significa avere dei piani davvero validi per affrontare le ondate».

Negli anni diversi collettivi e associazioni hanno deciso di investire nei luoghi d'origine dai quali, quasi sempre, si decide di andare via. L'obiettivo è cambiare finalmente il modo in cui viviamo e, soprattutto, raccontiamo la provincia.

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