Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.
Per la prima volta nella storia, nel mondo ci sono più bambini obesi che sottopeso
Stando a un report dell'Unicef, oggi un bambini su 10 soffre di obesità, addirittura uno su 5 è in sovrappeso.
Secondo un recente rapporto dell’Unicef, in questo momento al mondo ci sono più bambini affetti da obesità che bambini sottopeso. Non è mai successo prima, almeno non da quando abbiamo iniziato a raccogliere questo tipo d’informazione. Come scrive Simar Bajaj sul New York Times, dal 2000 a oggi la percentuale di bambini sottopeso nel mondo è scesa dal 13 al 9,2 per cento, mentre quella dei bambini obesi è aumentata moltissimo: oggi, un bambino su 10 è obeso, addirittura uno su 5 è in sovrappeso.
Sempre considerando lo stesso intervallo temporale, cioè gli ultimi 25 anni, il numero di bambini sovrappeso è più che raddoppiato nei Paesi a basso e medio reddito pro capite, mentre in quelli ad alto reddito l’aumento registrato è stato del 20 per cento. Nel report dell’Unicef si legge che nel 2022, anno dell’ultima misurazione, l’81 per cento dei bambini sovrappeso viveva nei Paesi a basso e medio reddito pro capite. Il problema, non ci dovrebbe nemmeno essere bisogno di sottolinearlo, è grave e si fa sempre più grave: l’obesità è collegata ad oltre 200 altre patologie, tra cui il diabete di tipo 2, malattie cardiache e diverse forme di cancro.
Come si spiega questo aumento così veloce e così importante? Non c’è una risposta sola, ovviamente. Nel pezzo del New York Times si spiega che in parte la cosa è dovuta a una sempre maggiore esposizione dei bambini, soprattutto in quelli dei Paesi poveri, a quelli che sono stati ribattezzati food desert e food swamps: rispettivamente, zone in cui è quasi impossibile procurarsi del cibo sano, vero, e zone in cui è facilissimo incappare in locali che servono cibo molto calorico e molto economico. A questo poi si aggiunge la facilità con cui i bambini e i ragazzini incappano in contenuti (pubblicitari, ma non solo: pensiamo anche a tutti i creator che di mestiere si ingozzano davanti alla videocamera) in cui si consumano enormi quantità di cibo ipercalorico e scarsissimo dal punto di vista dei valori nutrizionali. E, infine, c’è una questione di classe: mangiare bene, mangiare sano, costa e costa sempre di più.
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