Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Il prossimo film dello Studio Ghibli potrebbe essere un sequel di Nausicaä della Valle del vento
Ormai lo sappiamo: Hayao Miyazaki in pensione non ci andrà mai. L’ha annunciato due volte in passato, che di fare film non voleva più saperne, e due volte in passato ci ha ripensato. Si alza il vento doveva essere il suo ultimo film e così poi non è stato. Il ragazzo e l’airone doveva essere il suo ultimo film, stavolta davvero e nemmeno stavolta è andata così. Sappiamo, perché ce lo ha detto lui, che Miyazaki è già al lavoro sulla sua prossima opera. Conoscendo i suoi tempi di produzione – ci ha messo dieci anni a finire Il ragazzo e l’airone – e la sua ritrosia all’autopromozione, di questo nuovo film avremo i primi dettagli sul finire del 2033. Nel frattempo, nell’attesa, sono già partite le speculazioni dei fan dello Studio Ghibli: è possibile che per la prima volta nella sua vita Miyazaki stia lavorando a un sequel?
La teoria nasce da un documentario, 2399 con Hayao Miyazaki, che è esattamente quello che il titolo suggerisce: 2399 giorni in compagnia di Miyazaki al lavoro sul Ragazzo e l’airone. Nell’ultima scena del documentario i fan hanno trovato (a loro dire) un indizio sul prossimo film dello Studio Ghibli. Prima dei titoli di coda si vede Miyazaki parlare dei suo futuro, per poi interrompersi bruscamente e cominciare a disegnare. Dopo qualche secondo, si capisce che il personaggio che il regista sta disegnando è la protagonista di Nausicaä della Valle del vento in compagnia del suo animaletto, Teto. L’ultima frase pronunciata da Miyazaki è «È doloroso tornare in questo mondo» (ci è già stato due volte in passato: prima quando ha creato il manga e poi quando ne ha diretto l’adattamento cinematografico). Il riferimento è probabilmente a Isao Takahata, il mentore assieme al quale Miyazaki ha fondato lo Studio Ghibli, il produttore di tutti i suoi film, anche di Nausicaä della Valle del vento.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.