Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

Daft Punk finiti, Kim e Kanye pure, attori etero che fanno i gay, il tragico mondo di Oz e le altre notizie degli ultimi giorni.

di Studio

Un frame dal video tratto dal film del 2006 Electroma con cui i Daft Punk hanno annunciato la separazione.

Musica – Daft Punk, niente sarà più come prima
Sconvolgente inizio di settimana: il duo che ci ha fatto ballare dal ’97 a oggi annuncia la fine con un video, tratto dal film del 2006 Electroma, in cui uno dei due robot esplode  e su cui c’è scritto Epilogue. L’agente dà conferma ai media senza dare altre informazioni. Tristezza social, sgomento generazionale e streaming impennati around the world.

Pop – Fine dell’era Kimye
Negli ultimi anni ci siamo così abituati a considerarli due esseri artificiali, furbi ed eccentrici che guardando le fotografie dei primi anni del loro amore restiamo stupiti: come sembravano spontanei, belli e innamorati! Dopo più di 8 anni insieme (e il matrimonio in Italia, nel 2014) Kim Kardashian e Kanye West si sono ufficialmente separati. Lei è al suo terzo divorzio. Per lui, invece, è la prima volta. Chissà come la prenderà.

Polemiche – Guerra agli attori etero in ruoli gay
Russell T Davies, creatore della serie It’s a Sin, ha riacceso un dibattito che va avanti ormai da un po’. «Voglio che persone come Colin Firth si vergognino delle loro azioni», ha detto al New York Times. Non solo Firth, attore etero, interpreta il compagno di Stanley Tucci in Supernova, ma ha ottenuto la sua prima nomination agli Oscar per aver interpretato il protagonista gay in A Single Man. Nella serie di Davies, invece, tutti i ruoli gay sono stati interpretati da attori realmente gay.

Tv – Ci mancava solo Paramount
Da un anno ci stiamo chiedendo se lo streaming abbia davvero vinto contro il cinema. E mentre noi capiamo da quale parte stare, anche Paramount è entrata nella lista delle major che hanno attivato un servizio al pari di Hbo Max. Paramount+ arriverà il 4 marzo negli Stati Uniti ed entro la fine dell’anno forse anche in Italia, ma non è sicuro. Abbiamo ancora tempo per scegliere.

Cinema – Il club dei Golden Globes
Dopo le prime polemiche sui Golden Globes si ritorna a parlare di Emily in Paris, inaspettatamente nominata tra le migliori serie del 2020. Secondo un’indagine del Los Angeles Times, i produttori avrebbero comprato la candidatura offrendo alloggi a Parigi e regali all’associazione che le assegna: un circoletto molto strano e discutibile di giornalisti, una sorta di club privato in passato oggetto di scandali. C’è del materiale per una serie.

Letteratura – Il tragico mondo di Oz
Com’è difficile essere figli d’arte: Amos Oz, il celebratissimo scrittore israeliano morto nel 2018, autore di Una storia di amore e di tenebra, era, secondo sua figlia Galia, un padre violento e abusante. L’accusa incredibile arriva con la pubblicazione del memoir Something Disguised as Love, ma è stata subito rigettata dai restanti membri della famiglia, la vedova Nili e gli altri due figli.

Moda – Ora Birkenstock è un marchio di lusso
A quelli di Birkenstock non è mai interessato molto essere di moda, ma durare per sempre. Ora il marchio dei sandali tedeschi è passato al fondo franco-americano L Catterton, sostenuto nientemeno da LVMH, per 4 miliardi di euro. Un’acquisizione che la dice lunga su cosa oggi sia davvero iconico, al punto da meritarsi una versione meme fatta da pezzettini di Birkin di Hermès (sì, si chiamano Birkinstock).

Milan Fashion Week – Paillettes da Prada
A gennaio, alla presentazione della collezione maschile, Raf Simons aveva detto che non era il momento di essere esuberanti. Che avevamo tutti voglia di scoprirci un po’, e uscire un po’, e divertirci un po’, ma era troppo presto. Un mese dopo, la collezione donna disegnata insieme a Miuccia Prada è un tripudio di pelliccia e sensualità intellettuale, ma anche di esuberanti paillettes, alla faccia dell’austerità pandemica.