Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

Castellitto in Vietnam, Zaki libero, i Ferragnez in terapia e le altre notizie più discusse degli ultimi giorni.

di Studio

Uno screenshot da Apocalypse Now (Francis Ford Coppola, 1979)

Polemiche – Un sacco Vietnam
In un’intervista su Sette, Pietro Castellitto ha scelto un’iperbole per descrivere com’è stato, per lui, crescere sulla Cassia, a Roma Nord. Esagerando un po’, l’ha paragonata al Vietnam, sicuramente intendendo la guerra e non il Paese, che è invece un posto bellissimo. Il paragone ha provocato una miriade di sfottò su Twitter e altrettanti editoriali di risposta, a dimostrazione che facciamo sempre più fatica a capire le parole ma ci piace litigarci su.

Esteri – Festa per Zaki
Dopo 22 mesi di reclusione (fu arrestato il 7 febbraio 2020), Patrick Zaki è stato finalmente scarcerato. L’attenzione sul suo caso è stata tenuta sempre viva grazie ai social media, per una volta luogo di una campagna efficace a favore di qualcosa: gli hashtag #FreeZaki e #PatrickLibero sono stati spessissimo in tendenza, e nel 2020 una petizione online per chiederne la scarcerazione raccolse 250mila firme in tutto il mondo.

Personaggi – Titoli di coda (lunghissimi)
È morta a 93 anni Lina Wertmüller. In questi giorni sono stati tantissimi i ricordi e gli omaggi, tra chi ha ricordato l’ingiustizia di quell’Oscar negatole nel 1977 per Pasqualino Settebellezze e chi ha sottolineato che, nonostante quel torto, Wertmüller fu molto più apprezzata all’estero che in Italia. Giancarlo Giannini, l’attore feticcio della regista, l’ha ringraziata un’ultima volta in un’intervista a Repubblica, dicendo che «senza di lei sarei un perito elettronico».

Tv – Neverending Ferragnez
Ha debuttato su Amazon Prime Video la docu-serie dedicata all’unica coppia reale che l’Italia possa permettersi, ovvero Chiara Ferragni e suo marito Fedez. In questo ennesimo tentativo di portare nel nostro Paese quello che Kim Kardashian e Kanye West hanno fatto in America, la premiata ditta ci regala un’epopea familiare come piace agli italiani, condita da sessioni dal terapeuta. Istituzionali.

Social – Débâcle Chanel
Elise Harmon, tiktoker californiana prima di questa settimana praticamente sconosciuta, si è lamentata in un video che il suo calendario dell’avvento di Chanel, pagato 825 dollari, era una mezza ciofeca. Dopo più di 50 milioni di visualizzazioni e, soprattutto, l’ondata di commenti polemici riversati sull’Instagram del marchio (perché il profilo TikTok era inattivo), ora sull’app si discute su cos’è il vero lusso e quali sono gli standard di qualità che un marchio-icona dovrebbe mantenere, perché che il consumatore ha sempre ragione l’abbiamo sempre saputo.

Polemiche – L’arrampicata di Rampini
Federico Rampini, dall’1 novembre firma del Corriere della Sera, ha accusato il New York Times di aver scritto un pezzo volutamente «evasivo e lacunoso» sull’omicidio di Davide Giri, studente italiano della Columbia University ucciso a New York venerdì scorso. Secondo Rampini, si tratterebbe di un esempio di “giornalismo resistenziale”: non viene dato il giusto risalto alla notizia di un afroamericano che uccide un bianco perché non conta la notizia ma la causa da sostenere, che in questo caso, secondo Rampini, sarebbe quella di Black Lives Matter.