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15:31 domenica 7 dicembre 2025
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo horror di Jordan Peele

11 Marzo 2019

Us (Noi), il nuovo horror di Jordan Peele, regista e sceneggiatore premio Oscar di Get Out, arriverà nei cinema italiani il 28 marzo.  La protagonista è una donna (Lupita Nyong’o, già vista in Black Panther) che insieme al marito (Winston Duke, sempre Black Panther) e i due figli fa ritorno alla spiaggia della sua infanzia per quella che avrebbe dovuto essere una tranquilla vacanza. Non appena mette piede in quel luogo, però, la donna inizia a sentirsi perseguitata da un trauma legato al passato e sviluppa una forma di paranoia che diventa sempre più invasiva. Le sue paure esplodono quando, una sera, i Wilson scorgono quattro figure che si tengono per mano davanti alla loro casa. Queste creature si chiamano Tethered (“legati”) e sono i doppelgänger di ogni componente della famiglia – madre, padre, figlio e figlia – secondo Peel un simbolo col quale esplorare la nostra dualità.

Considerato il successo di Get Out, le aspettative nei confronti del secondo lavoro di Peel erano molto alte. Secondo The Verge, Us non le ha deluse: il film è meno anticonvenzionale del precedente ma è altrettanto sorprendente e, ovviamente, molto inquietante. Come scrive Tasha Robinson, «è il tipo di horror progettato per far sì che il pubblico esca dalla sala con un’inedita inquietudine nei confronti delle cose comuni che lo circondano, dalle ombre agli specchi, dai conigli alle forbici». Proprio come Get Out – e questa è la vera novità dello sguardo di Peel, che prima di cimentarsi con la regia horror era un attore comico il film incorpora le classiche dinamiche del film dell’orrore a una riflessione profonda sulle problematiche sociali e politiche degli Stati Uniti. In questo caso, come affermato dallo stesso Peel, il riferimento è la paura dell’estraneo. «Questo film parla del nostro Paese», ha detto il regista, «viviamo in un momento in cui siamo spaventati dall’altro, dall’invasore che ci farà del male o ci ruberà il lavoro alla fazione che ha votato in un modo diverso dal nostro. Stiamo tutti puntando il dito. Con questo film volevo suggerire che forse il mostro che abbiamo davvero bisogno di guardare in faccia ha le nostre sembianze. Forse, il male, siamo proprio noi».

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