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La National Gallery ha creato la prima mostra pensata per essere vista sul telefono

La ricordate ancora la sensazione di entrare in un museo, di fermarvi davanti a un dipinto e studiarlo nei minimi dettagli, quel desiderio di ingrandire l’immagine? La National Gallery di Londra ha provato a correre ai ripari, inaugurando la prima esposizione disegnata appositamente per lo smartphone. Si tratta di un esperimento considerata la situazione attuale, dice al Guardian la direttrice del programma, che per il momento interessa una sola opera: L’Adorazione dei Magi del pittore fiammingo Jan Gossaert. Dal 2 aprile la mostra è “navigabile” sul sito del museo o accessibile tramite un semplice QR code.

L’Adorazione dei Magi di Jan Gossaert, dal telefono.

I dipinti fiamminghi si prestano benissimo all’esperimento perché sono saturi di piccoli dettagli importanti, finalmente zoommabili: le architetture sullo sfondo, ad esempio, o le linee d’espressione dei personaggi. L’Adorazione dei Magi è stata dipinta olio su tela all’inizio del XIV secolo e mostra la nascita di Gesù, accompagnato da una un’infinità di piccoli particolari, come si vede dall’anteprima della mostra che svela una monetina in mano al bambino, o una città monumentale stagliarsi dietro la scena. L’esposizione Sensing the Unseen: Step into Gossaert’s Adoration è completamente interattiva: oltre alla possibilità di zoommare sul dipinto, è accompagnata da molti altri effetti audiovisivi. È stata data una voce a Baldassarre, uno dei tre Re magi, che parlerà per poesie, scritte e lette dalla giovane poetessa inglese Theresa Lola.

La mostra doveva inaugurare, fisicamente, a dicembre, ma con il lockdown ha dovuto chiudere con pochissimi visitatori. Da qui la decisione di renderla accessibile da telefono e di protrarla – quella visitabile di persona – fino a giugno, visto l’ottimismo mostrato dagli inglesi per un ritorno a breve alla normalità. La notizia arriva qualche giorno dopo l’annuncio del Louvre che ha deciso di mettere online tutta la sua collezione, un segnale che il sistema museale ha le idee chiare su come muoversi nel futuro, virtualmente.