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02:28 lunedì 29 dicembre 2026
Migliaia di spie nordcoreane hanno tentato di farsi assumere da Amazon usando falsi profili LinkedIn 1800 candidature molto sospette che Amazon ha respinto. L'obiettivo era farsi pagare da un'azienda americana per finanziare il regime nordcoreano.
È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.
A Londra è comparsa una nuova opera di Banksy che parla di crisi abitativa e giovani senzatetto In realtà le opere sono due, quasi identiche, ma solo una è stata già rivendicata dall'artista con un post su Instagram.
Gli scatti d’ira di Nick Reiner erano stati raccontati già 20 anni fa in un manuale di yoga scritto dall’istruttrice personale d Rob e Michele Reiner Si intitola A Chair in the Air e racconta episodi di violenza realmente accaduti nella casa dei Reiner quando Nick era un bambino.
Il neo inviato speciale per la Groenlandia scelto da Trump ha detto apertamente che gli Usa vogliono annetterla al loro territorio Jeff Landry non ha perso tempo, ma nemmeno Danimarca e Groenlandia ci hanno messo molto a ribadire che di annessioni non si parla nemmeno.
Erika Kirk ha detto che alle elezioni del 2028 sosterrà J.D. Vance, anche se Vance non ha ancora nemmeno annunciato la sua candidatura «Faremo in modo che J.D. Vance, il caro amico di mio marito, ottenga la più clamorosa delle vittorie», ha detto.
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.

La storia della chiusura del Museo del Fumetto di Milano non è andata proprio come si era inizialmente raccontato

Un articolo di Artribune ha svelato che nella chiusura c'entrano soprattutto mancati pagamenti e gestione inefficace, non la cattiveria del Comune.

19 Giugno 2025

Cosa c’è di più esecrabile di un’amministrazione comunale che chiude i battenti di un museo in difficoltà con i pagamenti, che ne spranga le porte e sfratta le collezioni con il pretesto del vil denaro? Nulla, almeno nell’estate in cui ogni polemica è buona per distrarsi dai primi giorni di canicola. 

Così il Comune di Milano è finito sotto attacco, descritto come un Golia che si accanisce su Davide, che in questo caso è WOW – Spazio Fumetto, realtà museale dedicata a graphic novel e albi spillati nel quarto municipio milanese, costretto chiudere i battenti lo scorso 15 giugno per morosità. La polemica creatasi intorno al caso si è così distorta da trasformarsi in una fake news secondo la quale il Comune avrebbe sfrattato il Museo, senza nemmeno tentare di salvarlo. Accusa smontata pezzo per pezzo da un lungo e puntuale articolo di Artribune. L’autore, Massimiliano Tonelli, ricostruisce quattordici anni di storia del polo museale, gestito da una fondazione che usufruisce di spazi comunali dati in affitto a prezzo agevolato.

Ne emerge l’immagine di un museo certamente di qualità ma con una gestione economica tutt’altro che impeccabile, aggravata da una certa freddezza nei confronti di iniziative, sponsorizzazioni e raccolte fondi cruciali nella gestione di uno spazio di questo tipo. Negli anni il WOW ha accumulato un debito di più di 150 mila euro, pur avendo il potenziale per rendere i suoi spazi più profittevoli, senza comprometterne la missione culturale. Come ben evidenziato dal reportage, però, anche il Comune ha le sue colpe. Non di non aver tentato di salvare lo spazio, ma anzi di aver temporeggiato troppo, senza assumere una linea ferma, anche solo per rispetto verso poli museali simili che invece hanno gestioni finanziare oculatissime. 

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A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.