Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
Alla Cardi Gallery, in mostra Shimamoto e Mimmo Rotella per tutto dicembre
Shozo Shimamoto e Mimmo Rotella, Milano e Londra, il colore materico dell’esplosione cromatica e i primi esperimenti di pop art antecedenti i décollages dei manifesti strappati. Sono questi gli elementi delle esposizioni attualmente in corso alla Cardi Gallery nelle due città, fino alla fine di dicembre. Due mostre che esprimono l’attenzione della galleria, fondata a Milano nel 1972 da Renato Cardi e poi arrivata nel quartiere londinese di Mayfair nel 2015, verso l’arte contemporanea.
Nella sede di Milano, la personale dell’artista giapponese Shozo Shimamoto (Osaka, 1928-2013), attraverso un imponente corpus di opere, mira a valorizzare la produzione più tarda dell’artista, che Rosanna Chiessi, fondatrice e presidente dell’Associazione Shozo Shimamoto fino alla sua scomparsa, ha supportato attraverso l’organizzazione di molte delle performance che hanno reso l’artista celebre in tutto il mondo. Come quelle realizzate nel 2008 alla Certosa di Capri e a Punta Campanella. Cofondatore nel 1954 con Jiro Yoshihara del movimento Gutai, “della concretezza”, negli anni l’artista giapponese ha focalizzato la propria attenzione sulla dimensione cromatica dei dipinti, usando per la composizione delle sue opere oggetti come bottiglie (da qui il nome della tecnica, “bottle crash”) o bicchieri di plastica pieni di colore scaraventati sulla tela. Il suo lavoro è stato incluso in mostre al Solomon Guggenheim Museum di New York, al MOCA di Los Angeles, al Jeu de Paume di Parigi.

Shozo Shimamoto, via Cardi Gallery

Shozo Shimamoto, via Cardi Gallery
Nella sede di Londra è presente invece Beyond Décollage: Photo Emulsions and Artypos, 1963-1980, una raccolta di 74 opere di Mimmo Rotella realizzate prima dei décollages, creati con i manifesti strappati dai muri delle strade di Roma, ponendo in risalto l’utilizzo del processo fotografico per la riproduzione di immagini famose su materiali tradizionali (tela e carta), che lo hanno reso un pioniere nell’uso di una simile tecnica. «Sentivo la necessità di rinnovarmi, di scoprire qualcosa di nuovo, ed è venuto fuori il reportage», aveva spiegato Rotella nel 1965 a proposito di quei «pezzetti di carta» con cui ha atomizzato la realtà attraverso l’uso della fotografia. Curata da Antonella Soldaini, in collaborazione con il Mimmo Rotella Institute, la mostra ospitata da Cardi Gallery London offre la più completa panoramica dell’arte di Rotella esposta nel Regno Unito.

Mimmo Rotella, via Cardi Gallery

Mimmo Rotella, via Cardi Gallery

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.