Cultura | Arte

5 mostre da vedere in Italia questo autunno

Dalle esperienze legate alla Computer-generated imagery al rapporto tra Dante e la cultura pop: una selezione delle esposizioni più interessanti che apriranno nei prossimi mesi.

di Studio

Fondazione Prada - Sturm&Drang – Foto: AFN

Ufficialmente, l’ultimo giorno d’estate cade il 22 settembre, ma per molti coincide con quello del ritorno dalle vacanze. Basta tornare a casa per sentirsi immediatamente proiettati nei mesi a venire: progetti, propositi, cose da fare e da vedere. A Milano ha riaperto Breath Ghosts Blind, la mostra di Maurizio Cattelan negli spazi di Pirelli HangarBicocca, mentre a Punta della Dogana, a Venezia, è in corso la grande retrospettiva dedicata a Bruce Nauman, Contrapposto Studies. A Roma si può visitare Casa Balla, l’incredibile abitazione dove l’artista futurista visse e lavorò dal 1929 fino alla morte, e l’approfondimento tematico al Maxxi, inaugurato a giugno, che ne celebra l’apertura al pubblico per la prima volta in assoluto. Cattelan, Nauman, Casa Balla. In più, una selezione di mostre che devono ancora iniziare.

Sturm&Drang
Osservatorio Fondazione Prada, Milano
9 settembre 2021 – 22 gennaio 2022

Fondazione Prada, Sturm&Drang – Foto: AFN

A cura di Luigi Alberto Cippini (Armature Globale), Fredi Fischli e Niels Olsen (gta exhibitions, Dipartimento di Architettura dell’ETH Zurich), Sturm&Drang esplora le applicazioni, le esperienze e gli ambienti legati alla Computer-generated imagery (CGI) con l’obiettivo di svelare la complessità della modellazione al computer e analizzare l’attuale produzione di immagini e il loro impatto sulla nostra percezione quotidiana. L’acronimo CGI indica una pluralità di contenuti visivi statici o animati, creati attraverso l’uso di software di imaging. Questa produzione di immagini e video è finalizzata a diversi ambiti e attività, tra i quali gli effetti speciali al cinema, i videogiochi, le chat room virtuali, ma anche il contesto militare, la medicina, l’ingegneria, la progettazione architettonica, le arti visive, la pubblicità, la televisione, e ancora, le applicazioni di realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR). Rafforzata dalla pandemia, la CGI sta guadagnando una presenza crescente nella vita quotidiana anche attraverso i social media. La mostra è nata dalla collaborazione tra Fondazione Prada e gta exhibitions, ETH Zurich.

Un’epopea pop
Mar, Museo d’Arte della città di Ravenna
11 Settembre 2021 – 09 Gennaio 2022

La celebre affiche di Olivetti scelta come immagine della mostra Un’epopea pop

Dalla tv alla pubblicità, un’indagine sul Sommo Poeta come simbolo dell’identità culturale italiana. La mostra Un’epopea pop al Mar di Ravenna celebra il settecentesimo centenario di Dante raccontando ed esplorando la fortuna popolare della sua figura attraverso i secoli e i generi espressivi, dai manoscritti del Trecento fino ai prodotti di merchandising. Il percorso espositivo si articola in diverse sezioni – la memoria di Dante, Dante e l’immagine, Dante e la pubblicità, la Divina Parodia, Dante personaggio, Dante e Beatrice, con più di un centinaio di oggetti, contributi audio e video e opere d’arte contemporanea legate ai temi danteschi di artisti come Richard Long, Kiki Smith, Rä di Martino, Elisa Montessori, Tracey Emin, Gilberto Zorio e Robert Rauschenberg con le famose 34 tavole dell’Inferno.

Jeff Koons. Shine
Palazzo Strozzi, Firenze
23 settembre – 23 gennaio 2022

Jeff Koons, Gazing Ball (Centaur e Lapith Maiden), 2013 © Jeff Koons

A Palazzo Strozzi inaugura la più importante esposizione mai realizzata in Italia dedicata a Jeff Koons. Sviluppata in rapporto diretto con l’artista, a cura di Arturo Galansino e Joachim Pissarro, la mostra accoglie a Firenze alcune tra le opere più celebri del grande maestro contemporaneo che dalla fine degli anni Settanta a oggi si è imposto come uno degli artisti più importanti (e più ricchi) dell’arte globale. Autore di opere che sono entrate nell’immaginario collettivo grazie alla loro capacità unica di unire cultura alta e popolare, dai colti riferimenti alla storia dell’arte alle citazioni del mondo della pubblicità e del consumismo, Koons trova nell’idea di “lucentezza” (shine) una delle principali caratteristiche della sua arte, dalla reinvenzione postmoderna del readymade alle grandi sculture in metallo perfettamente lucido che simulano giocattoli gonfiabili.

Escher
Palazzo Ducale di Genova
9 settembre 2021 – 20 febbraio 2022.


Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935, Olanda – Collezione Escher Foundation © 2021 The M.C. Escher. Company The Netherlands

Quella che apre al Palazzo Ducale di Genova a settembre è la mostra più ampia e completa che sia mai stata organizzata in Italia sull’opera di Maurits Cornelis Escher, l’artista i cui mondi impossibili sono entrati nell’immaginario collettivo. Con oltre 200 opere e i suoi lavori più rappresentativi come “Mano con sfera riflettente” (1935), “Vincolo d’unione” (1956), “Metamorfosi II” (1939), “Giorno e notte” (1938) e la serie degli Emblemata, la mostra organizza e presenta in 8 sezioni la storia della sua intera e ampia produzione artistica, messa a confronto con opere di artisti come Giovanni Battista Piranesi e Victor Vasarely.

The Parents’ Room
Madre, Napoli
16 settembre – 11 ottobre

Behind the scenes del film The Parents’ Room, 2021. Courtesy Diego Marcon. Foto: Lilia Strojec

Il Madre Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli ospita una mostra personale di Diego Marcon curata da Eva Fabbris e Andrea Viliani e dedicata al film The Parents’ Room (2021), presentato in anteprima a luglio alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes. Al centro dell’opera c’è un uomo, seduto sul bordo di un letto disfatto, che canta degli omicidi della moglie e dei due figli, e poi del proprio suicidio. La scena è tranquilla: la neve cade piano davanti alla finestra aperta e il cinguettìo di un merlo accompagna melodicamente racconto. La giustapposizione tra l’ambiente domestico, la sottile deformità dei personaggi e l’attuazione del loro destino contorto suscita confusione e repulsione. Alcuni degli elementi nel film sono realizzati in CGI, gli attori indossano delle maschere prostetiche: dettagli che rendono la scena inquietante. In particolare le maschere, caratterizzate con delle sottili esagerazioni iperrealistiche, come in un cartoon, conferiscono ai personaggi un aspetto da marionette, rendendo i loro movimenti simili all’animazione stop-motion e innescando un’ulteriore alterazione della realtà, caratteristica del lavoro di Marcon.